di Alberto Guariso
Abstract: L’autore esamina la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 29 luglio 2024, C-112/22 e C-223/22, che ha sancito l’incompatibilità tra il requisito di 10 anni di residenza per accedere al reddito di cittadinanza e il diritto alla parità di trattamento di cui godono i cittadini di Paesi terzi titolari dello status di soggiornanti di lungo periodo, ai sensi dell’art. 11 direttiva 2003/109/CE. Vengono messi in rilievo i contributi innovativi che la sentenza fornisce nell’applicare le nozioni generali tratte dal diritto antidiscriminatorio (in particolare le nozioni di discriminazione indiretta e causa di giustificazione) e vengono esaminati i possibili effetti della sentenza sui giudizi ancora pendenti riguardanti altre categorie di stranieri (cittadini dell’Unione e titolari di protezione internazionale) anche in rapporto alla sentenza della Corte costituzionale n. 19/2022.
Abstract: The author examines the CJEU judgment 29.7.2024 C. 112/22 and C-223/22, which stated the incompatibility between the 10-year residency requirement for access to citizenship income and the right to equal treatment granted to third-country nationals holding long-term resident status under Article 11 Directive 2003/109/EC. The innovative contributions that the judgment makes in applying the general notions drawn from anti-discrimination law (in particular the notions of indirect discrimination and cause of justification) are highlighted, and the possible effects of the judgment on the ongoing judgments concerning other categories of foreigners (citizens of the Union and holders of international protection) are examined, also in relation to Constitutional Court Judgment No. 19/2022.
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