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Fascicolo n. 1/2025

L’accesso alla giustizia delle vittime di sfruttamento lavorativo con status migratorio irregolare: un bilancio (non) conclusivo tra teoria e prassi

di Francesca Vitarelli

Abstract: Il presente contributo – muovendo dalla teoria alla prassi – volge a mettere in luce la stretta correlazione tra la predisposizione di idonee misure a tutela dei migranti irregolari vittime di sfruttamento del lavoro e la possibilità di un loro effettivo accesso alla giustizia per il reato subito. In quest’ottica, si analizza l’intricato quadro teorico di riferimento connesso alla disciplina del permesso speciale per le vittime di sfruttamento del lavoro, evidenziando le criticità degli strumenti di tutela disponibili riscontrate nella prassi attraverso una ricerca socio-giuridica condotta nel territorio milanese. Considerate le difficoltà applicative della precedente disciplina, ci si interroga quindi sulle potenzialità e i limiti del nuovo permesso ex art. 18-ter TU Immigrazione introdotto con il c.d. “decreto flussi” (d.l. 11 ottobre n. 145/2024). In attesa del banco di prova della prassi, si ribadisce il fondamentale ruolo dei Protocolli locali, funzionali ad evitare che la persona migrante, rivolgendosi alle autorità per denunciare le condizioni di sfruttamento, sia esposta alle conseguenze negative derivanti dal suo status irregolare sul territorio, favorendone così l’emersione dal contesto criminale.

Abstract: The aim of this paper – moving from theory to practice – is to highlight the close relationship between the provision of suitable measures to protect irregular migrant victims of labour exploitation and their effective access to justice for the crime suffered. From this perspective, the paper analyses the complex theoretical framework related to the discipline of the special permit for labour exploitation victims, underlining the critical points reflected in practice by the socio-legal field research carried out in the city of Milan. In the light of the difficulties in applying the previous discipline, the paper questions both the potential and the limits of the new permit provided for by article 18-ter of the Consolidated Law on Immigration introduced with the so called “decreto-flussi” (d.l. 11 october no. 145/2024). While waiting for the test bench of practice, the paper reaffirms the fundamental role of local Protocols to prevent the migrant person, who turns to the authorities to report exploitative conditions, from being exposed to the unfavourable consequences of their irregular status on the territory, thus encouraging his emersion from the criminal context.

Il possibile uso dell’intelligenza artificiale nell’esame e nella valutazione della richiesta di protezione internazionale

di Carla Amaddeo

Abstract: Il diritto d’asilo, principio fondamentale delle moderne democrazie costituzionali, risulta paradigmatico per la sua capacità di riconnettere differenti livelli ordinamentali di tutela, che trovano unificazione nella procedura amministrativa per il riconoscimento della protezione internazionale, stabilita da ciascun ordinamento statale. In Italia, è compito della Commissione territoriale valutare l’istanza sulla base di un colloquio con il richiedente. Questo esame, tenuto conto che chi fugge raramente è in possesso di documentazione probatoria, si incentra principalmente sulla credibilità dei fatti da questi narrati. La valutazione della credibilità e le attività ad essa connesse, poiché gestite da operatori umani, rientrano nella categoria delle “decisioni rumorose”, cioè esposte a rischio di storture dettate da pregiudizi o precomprensioni dell’esaminatore-decisore. L’esponenziale crescita dell’uso di intelligenza artificiale, anche nel campo delle migrazioni, induce a chiedersi se e fino a che punto l’IA possa giocare un ruolo nelle procedure RSD (Refugee Status Determination), per attenuare i “rumori umani”. Alla luce dei principi contenuti nell’AI Act dell’UE, si tratta, quindi, di implementare con attenzione possibili e innovativi impieghi dei sistemi algoritmici, valutandone l’impatto sui diritti umani.

Abstract: The right to asylum is a fundamental principle in modern constitutional democracies, safeguarded through a multi-level system. Each national legal framework establishes a procedure for the recognition of international protection. In Italy, the application is assessed by the Territorial Commission. During this phase, asylum seekers are interviewed by caseworkers, about their experiences and fears in case of return to their home country. Often, asylum seekers are fleeing war or natural disasters and do not have documents to prove their story. Therefore, the Commission's decision focuses primarily on assessing the credibility of their account. The interview and decision-making phases are handled by human operators, which means they may be influenced by biases or subjective interpretation (“human noise”). Artificial intelligence, which is already used in immigration-related fields, could also play a role in RSD (Refugee Status Determination) procedures to reduce “human noise”. According to reg. 1689/2024/CE, the use of an AI system to support asylum officers requires careful implementation and its impact on human rights must be evaluated case by case.

Escludere e disciplinare: linee di tendenza emergenti dal regolamento accertamenti, dal regolamento procedure e dalla direttiva accoglienza del Nuovo patto europeo sulla migrazione e l’asilo

di Eleonora Celoria e Francesca Rondine

Abstract: Il contributo intende esaminare alcune linee di tendenza del nuovo Patto europeo su migrazione e asilo. A tal fine, si è deciso di seguire due linee direttrici. La prima è quella dell’“esclusione” dei richiedenti protezione dallo spazio giuridico europeo, che si realizza attraverso due processi di metamorfosi della frontiera: l’interiorizzazione della frontiera all’interno dello spazio europeo e l’ampliamento degli strumenti di esternalizzazione. La seconda è individuata nell’introduzione di alcuni istituti applicabili ai richiedenti protezione presenti sul territorio, che configurano un sistema di “disciplinamento” del loro comportamento, condizionando la buona riuscita della procedura alla loro “buona condotta”. Infine, il contributo illustra brevemente alcune recenti evoluzioni normative introdotte nel contesto italiano, che paiono o sono state presentate come anticipazioni della riforma europea nel contesto italiano.

Abstract: This contribution aims to examine the New Pact on Migration and Asylum, focusing on some of the trend lines that emerge from it. To this end, the article highlights two trends. The first is that of the “exclusion” of asylum seekers from the European legal space, achieved through two processes: the internalization of the border within the European space; and the expansion of the instruments of externalization. The second trend is identified in the introduction of specific obligations and sanctions applicable to asylum seekers in the territory, which configure a system of “sanctioning” the behavior of protection seekers, conditioning the success of the procedure on their “good behavior.” Finally, the contribution briefly illustrates some recent developments in the Italian legal framework, which seem to forestall the European reform.

L’ennesimo Decreto-Legge sugli ingressi per lavoro: deboli segnali di un cambio di marcia ma ancora lontani da una riforma inclusiva

di Claudio de Martino e Madia D’Onghia

Abstract: Il d.l. 145/2024, convertito con modificazioni dalla l. 187/2024, interviene sul Testo Unico Immigrazione, apportando rilevanti modifiche sia alla disciplina dei flussi di ingresso per motivi di lavoro, sia alle misure di contrasto allo sfruttamento lavorativo. In particolare, la novella si pone l’obiettivo di semplificare le procedure di ingresso e di prevenire gli abusi registrati dopo l’approvazione del d.l. 20/2023, facilitando altresì l’accesso al comparto del lavoro di cura e la regolarizzazione dei migranti vittime di sfruttamento lavorativo. Gli autori commentano le nuove misure, attraverso un’analisi sistematica, da cui si evincono tutte le contraddizioni e i limiti dell’intervento legislativo che, senza mettere in discussione l’impianto securitario della disciplina nazionale, incide in maniera poco rilevante sulle aporie del sistema, che invece necessiterebbe di una strutturale revisione.

Abstract: Decree Law No. 145/2024, converted with amendments by Law No. 187/2024, intervenes on the Immigration Act, making significant changes both to the regulation of entry flows for labour reasons, and to the measures to fight labour exploitation. In particular, the new law aims to simplify entry procedures and to prevent the abuses recorded after the approval of Law Decree 20/2023, also facilitating access to the care work sector and the regularisation of migrants who are victims of labour exploitation. The authors comment on the new measures through a systematic analysis, which reveals all the contradictions and limitations of the legislative intervention that, without questioning the security system of the national discipline, has little impact on the aporias of the system, which instead would need a structural revision.

Le procedure Paesi sicuri e il Protocollo Italia-Albania alla luce della più recente giurisprudenza: profili di diritto costituzionale

di Cecilia Siccardi

Abstract: Il contributo mira a commentare le recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea e dei giudici nazionali in tema di c.d. Paesi sicuri e del Protocollo Italia-Albania. L’analisi è svolta in una prospettiva di diritto costituzionale interno, utile ad affrontare alcuni nodi di fondo, quali il difficile bilanciamento tra i diritti delle persone migranti e il controllo dei confini, il rapporto tra diritto interno e norme UE, il ruolo dei giudici e della politica. In tale ottica, lo scritto si propone anzitutto di ricostruire il quadro normativo, per poi ripercorrere l’evoluzione giurisprudenziale in materia sino alle sentenze della Cassazione del dicembre 2024 e il loro seguito. L’ultima parte del contributo è invece dedicata al ruolo della Corte costituzionale, sinora esclusa da questa vicenda.

Abstract: The paper aims at analysing the recent case law of the Court of Justice of the European Union and national courts on the issue of Safe countries of origins and the Italy-Albania Protocol. The analysis is carried out from a domestic constitutional law perspective, which is useful to address some central issues, such as the difficult balancing act between migrants’ rights and border control, the relationship between domestic and EU Law and the role of judges and politics. From this point of view, the paper will first reconstruct the legal framework, then retrace the jurisprudential evolution on the matter up to the Supreme Court rulings of December 2024 and their follow-up. The last part of the paper will instead be devoted to the role of the Italian Constitutional Court, which has so far been excluded from this matter.

La decretazione d’urgenza in materia di “Paesi sicuri”: una “confluenza” di decreti tra inopportunità e illegittimità

di Paolo Veronesi

Abstract: L’articolo affronta il delicato tema della c.d. confluenza di un d.l. nella legge di conversione di un precedente decreto: si illustrano i problemi di costituzionalità emergenti da tale prassi sempre più diffusa. Essa è stata posta di recente sotto i riflettori in quanto utilizzata per anticipare la conversione del d.l. n. 158/2024. Tale decreto è stato adottato dal Governo al fine di reagire alla mancata convalida o ai rinvii pregiudiziali predisposti dai giudici a fronte del trattenimento di taluni richiedenti protezione internazionale provenienti da Paesi ritenuti “sicuri” dall’Esecutivo, ma non reputati tali in base alle informazioni in possesso dell’autorità giudiziaria chiamata a decidere. Si evidenzia altresì quale sia la posta in gioco sottesa al conflitto in pieno corso tra politica e magistratura sul tema.

Abstract: The article deals with the delicate issue of the so-called confluence of a decree-law into the conversion law of a previous decree: the constitutionality problems arising from this increasingly common practice are illustrated. It has recently come under the spotlight because it was used to anticipate the conversion of Decree-Law No. 158/2024. This decree was adopted by the Government in order to react to the non-validation or to the preliminary referrals made by the judges in relation to the detention of certain applicants for international protection coming from countries considered ‘safe’ by the Executive but not considered as such on the basis of the information in the possession of the judicial authority called to decide. It also shows what is at stake underlying the ongoing conflict between politics and the judiciary on this issue.

L’ispezione per finalità identificative dello smartphone in uso allo straniero, tra “persuasione” e coazione senza garanzie

di Elena Valentini

Abstract: Il contributo analizza una recente novità apportata dal “decreto flussi” (d.l. 11 ottobre 2024, n. 145), istitutiva dell’accesso ai dispositivi elettronici in uso a stranieri soggetti a trattenimento, richiedenti asilo e minori non accompagnati, e preposta allo scopo di acquisire informazioni utili alla loro identificazione e alla ricostruzione del loro percorso migratorio. Dopo aver mostrato come la pratica di ispezionare i telefoni cellulari dei migranti non sia affatto inedita nel panorama europeo, l’A. sottolinea la natura altamente intrusiva dell’istituto, mette in dubbio la compatibilità della soluzione normativa italiana con la Costituzione e con il diritto dell’Unione europea (in particolare alla luce di una recente pronuncia della Corte di giustizia), evidenziandone altresì le numerose criticità procedurali.

Abstract: The paper analyzes a recent measure introduced by the “decreto flussi” (d.l. No. 145 of October 11, 2024), which establishes access to electronic devices used by foreigners subject to detention, asylum seekers, and unaccompanied minors, with the aim of collecting information useful for their identification and for reconstructing their migration routes. After illustrating how the practice of inspecting migrants' mobile phones is by no means unprecedented in the European context, the author highlights the intrusive nature of the measure, questions the compatibility of the Italian legislative solution with the Constitution and EU law (particularly in light of a recent judgment by the Court of Justice), and also points out its numerous procedural shortcomings.

La riforma del sistema Dublino nel Nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, tra continuità e discontinuità col passato

di Francesca Rondine

Abstract: Il contributo esamina la riforma del sistema di Dublino nel quadro del Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. In particolare, l’obiettivo è quello di illustrare le modifiche intervenute tenendo conto, da un lato, della loro collocazione più generale nel Nuovo Patto e nel regolamento gestione e, dall’altro degli elementi di continuità e discontinuità col regolamento Dublino III e le precedenti proposte di riforma. Il contributo è strutturato come segue: una prima parte ripercorre l’evoluzione del sistema di Dublino e i suoi aspetti critici. Si inquadra successivamente la riforma nel contesto del Nuovo Patto e del regolamento gestione. Si procede, poi, con l’esame degli elementi della riforma che riteniamo di maggior rilievo. Nello specifico, ci si concentra sulle modifiche ai criteri di attribuzione della competenza, sull’introduzione di obblighi incombenti sul richiedente protezione, sul superamento della nozione di carenze sistemiche e, infine, sul sindacato giurisdizionale avverso il trasferimento.

Abstract: The article examines the reform of the Dublin system within the framework of the New Pact on Migration and Asylum. In particular, the aim is, on the one hand, to collocate the reform in the more general place in the New Pact and in the Management Regulation and, on the other, to illustrate the elements of continuity and discontinuity with the Dublin III Regulation and the previous reform proposals. The contribution is structured as follows: a first part traces the evolution of the Dublin system and its critical aspects. The reform is then framed in the context of the New Pact and the management regulation. It then proceeds with an examination of the elements of the reform that we consider most relevant. In particular, we focus on the changes to the criteria for attributing responsibility, on the introduction of obligations on the applicant for protection, on the notion of systemic deficiencies and, finally, on the judicial remedy against transfer.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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