di Maurizio Veglio
Abstract: L’insolita convergenza delle tre Corti maggiori – Strasburgo, Lussemburgo e Roma – sulla definizione di vita privata mina al cuore le politiche dell’ostilità. Proprio mentre la spinta verso la detenzione alla frontiera si fa più feroce, fino a raggiungere l’Albania, l’obbligo di valutare la totalità dei legami sociali nello Stato prima di disporre l’allontanamento degli stranieri ribalta il dogma dell’isolamento. Questo a patto di sgombrare il campo da un equivoco: la protezione della vita privata non è l’esito di un giudizio di meritevolezza, moraleggiante e arbitrario, ma l’affermazione del diritto all’identità sociale. Cioè, in controluce, il frutto della volontà, della passione e della fatica dell’individuo artefice della sua biografia. Il permesso di soggiorno per protezione speciale custodisce così la scintilla di una rivoluzione: riconoscere dignità giuridica al desiderio di chiunque di scegliere dove scrivere la propria storia, rendendola unica ed irripetibile.
Abstract: The unusual convergence of the three major Courts – Strasbourg, Luxembourg, and Rome – on the definition of private life undermines the politics of hostility. Just as the push towards detention at the border becomes more ferocious, all the way to Albania, the obligation to assess the totality of social ties in the State before ordering the removal of foreigners overturns the dogma of isolation. Provided that we clear the field from a misunderstanding: the protection of private life is not a moralising and arbitrary judgement, but the affirmation of the right to social identity. That is to say, in fact, the outcome of the will, passion and dedication of the individual creator of his own biography. The residence permit for special protection thus can spark a revolution: granting legal dignity to the desire of anyone to choose where to write their story, making it unique and unrepeatable.