di Maurizio Veglio
Abstract: In un discorso pubblico segnato da pulsioni nazionaliste e sentimenti di ostilità, l’analisi delle decisioni delle Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e della giurisprudenza restituisce la crisi di credibilità del richiedente asilo. La difficile compatibilità tra astrazioni giuridiche novecentesche e biografie moderne – irregolari, caotiche, spiazzanti – è peraltro ben nota in letteratura: Crepeau descrive «narrazioni grezze, che non rispettano un ordine cronologico, con vuoti, non detti, aspetti apparentemente marginali […] esagerazioni e immagini che non corrispondono al nostro senso della realtà», evidenziando quella che Beneduce e Taliani definiscono una «dimensione spesso frammentaria, contraddittoria e amnesica, talora propriamente onirica dei racconti». Ciò che ancora manca, sul tavolo della riflessione, è lo studio delle modalità di dialogo, confronto e verbalizzazione dei colloqui e dei processi decisionali, esperienza che suggerisce piuttosto l’inadeguatezza del sistema di valutazione delle domande di protezione internazionale.
Abstract: While growing feelings of nationalism and hostility mark out the public discourse, investigating case-law from territorial Commissions and national Courts on international protection sheds a light on the crisis of the asylum seeker’s credibility. The struggle to fit modern, irregular, puzzling biographies into 20th century legal definitions is a well known fact in literature: Crepeau describes «rough narratives, disregarding chronological order, proving incomplete, ambiguous, inconsistent […] exaggerations and images not matching our sense of reality», revealing what Beneduce and Taliani highlight as «the often fragmentary, contradicting, amnesiac, at time truly dreamlike character of accounts». What the debate is still missing is the analysis of real life interviews, transcripts and actual praxis from adjudicators, an experience suggesting shortcomings and inadequacy of the decision making system.