di Michele Mazzetti
Abstract: Nel corso della storia, il numero complessivo di migranti è progressivamente aumentato. L'Unione Europea (UE) e i suoi Stati membri si sono trovati al centro di flussi migratori di varia entità causati da molteplici crisi umanitarie, economiche e ambientali. La vicinanza dei paesi europei ai punti caldi mondiali ha facilitato questi movimenti. Al fine di governare la migrazione, le politiche europee hanno adottato il modello della “migrazione circolare”. Questo articolo esamina in modo critico il modello della “migrazione circolare” nella legislazione europea, italiana e tedesca, utilizzando una prospettiva giuridica e storica per rivelare il divario fra scelte di policy e prassi legislativa. Nell’analizzare la “migrazione circolare”, l'articolo ne approfondisce la concettualizzazione in evoluzione, che affonda le sue radici negli antecedenti storici e nelle teorie economiche neoclassiche. Nonostante la divergenza rispetto alla prima teorizzazione, l’attuale nozione di “migrazione circolare” si fonda su due elementi strutturali: i benefici economici, la ripetitività del ciclo migratorio e la libertà di movimento. Il saggio approfondisce le sfide nella trasposizione normativa, rivelando il passaggio surrettizio dal modello migratorio “circolare” a quello “temporaneo”. I risultati mettono in evidenza il disallineamento tra il piano retorico e quello pratico, con la temporalità che domina le politiche e si accompagna con una predominanza degli imperativi di sicurezza, portando a una mancanza di coerenza nei quadri legislativi.
Abstract: Throughout the course of history, the global dynamics of migration have increased. The European Union (EU) and its Member States have found themselves at the centre of migration flows of varying magnitude caused by multiple humanitarian, economic and environmental crises. The proximity of European countries to the world’s hotspots has facilitated these movements. In order to govern migration, European policies have adopted an ideological model of “circular migration”. This article critically examines “circular migration” model in the EU, Italian and German Legislation, using a legal and historical perspective to reveal policy discord. In dissecting “circular migration”, the paper explores its evolving conceptualization rooted in historical antecedents and neoclassical economic theories. Despite historical divergence, contemporary “circular migration” emphasises economic benefits, repetitiveness of the migration cycle and freedom of movement. The analysis delves into challenges in regulatory transposition, revealing a shift from “circular” to de facto “temporary migration”. The findings highlight the gap between the rhetoric of “circular migration” and practical implementation, with temporality dominating policies. Security imperatives challenge theoretical paradigms, leading to a lack of coherence in legislative frameworks.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"