di Francesca Vitarelli
Abstract: Il presente contributo – muovendo dalla teoria alla prassi – volge a mettere in luce la stretta correlazione tra la predisposizione di idonee misure a tutela dei migranti irregolari vittime di sfruttamento del lavoro e la possibilità di un loro effettivo accesso alla giustizia per il reato subito. In quest’ottica, si analizza l’intricato quadro teorico di riferimento connesso alla disciplina del permesso speciale per le vittime di sfruttamento del lavoro, evidenziando le criticità degli strumenti di tutela disponibili riscontrate nella prassi attraverso una ricerca socio-giuridica condotta nel territorio milanese. Considerate le difficoltà applicative della precedente disciplina, ci si interroga quindi sulle potenzialità e i limiti del nuovo permesso ex art. 18-ter TU Immigrazione introdotto con il c.d. “decreto flussi” (d.l. 11 ottobre n. 145/2024). In attesa del banco di prova della prassi, si ribadisce il fondamentale ruolo dei Protocolli locali, funzionali ad evitare che la persona migrante, rivolgendosi alle autorità per denunciare le condizioni di sfruttamento, sia esposta alle conseguenze negative derivanti dal suo status irregolare sul territorio, favorendone così l’emersione dal contesto criminale.
Abstract: The aim of this paper – moving from theory to practice – is to highlight the close relationship between the provision of suitable measures to protect irregular migrant victims of labour exploitation and their effective access to justice for the crime suffered. From this perspective, the paper analyses the complex theoretical framework related to the discipline of the special permit for labour exploitation victims, underlining the critical points reflected in practice by the socio-legal field research carried out in the city of Milan. In the light of the difficulties in applying the previous discipline, the paper questions both the potential and the limits of the new permit provided for by article 18-ter of the Consolidated Law on Immigration introduced with the so called “decreto-flussi” (d.l. 11 october no. 145/2024). While waiting for the test bench of practice, the paper reaffirms the fundamental role of local Protocols to prevent the migrant person, who turns to the authorities to report exploitative conditions, from being exposed to the unfavourable consequences of their irregular status on the territory, thus encouraging his emersion from the criminal context.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"