di Elena Valentini
Abstract: Il contributo analizza una recente novità apportata dal “decreto flussi” (d.l. 11 ottobre 2024, n. 145), istitutiva dell’accesso ai dispositivi elettronici in uso a stranieri soggetti a trattenimento, richiedenti asilo e minori non accompagnati, e preposta allo scopo di acquisire informazioni utili alla loro identificazione e alla ricostruzione del loro percorso migratorio. Dopo aver mostrato come la pratica di ispezionare i telefoni cellulari dei migranti non sia affatto inedita nel panorama europeo, l’A. sottolinea la natura altamente intrusiva dell’istituto, mette in dubbio la compatibilità della soluzione normativa italiana con la Costituzione e con il diritto dell’Unione europea (in particolare alla luce di una recente pronuncia della Corte di giustizia), evidenziandone altresì le numerose criticità procedurali.
Abstract: The paper analyzes a recent measure introduced by the “decreto flussi” (d.l. No. 145 of October 11, 2024), which establishes access to electronic devices used by foreigners subject to detention, asylum seekers, and unaccompanied minors, with the aim of collecting information useful for their identification and for reconstructing their migration routes. After illustrating how the practice of inspecting migrants' mobile phones is by no means unprecedented in the European context, the author highlights the intrusive nature of the measure, questions the compatibility of the Italian legislative solution with the Constitution and EU law (particularly in light of a recent judgment by the Court of Justice), and also points out its numerous procedural shortcomings.
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