di Valentina Carlino
Abstract: Il lavoro mette in discussione la presunzione di sicurezza che vige in relazione alla Tunisia, in relazione alle politiche migratorie dell’UE e dell’Italia. Nel prisma delle azioni di esternalizzazione delle frontiere messe in atto dall’UE, esso esamina la condizione dei migranti nel Paese nordafricano, allo scopo di interrogarsi sull’opportunità della sua qualificazione come luogo sicuro di rimpatrio o di sbarco. Viene altresì dibattuta la classificazione della Tunisia come Paese di origine sicuro da parte dell’Italia, ricostruendo la deriva autoritaria che il Presidente Saïed sta imprimendo a partire dal 2019 e verificando la tenuta del sistema dei diritti e delle libertà, sulla base dei parametri normativi prescritti per i Paesi sicuri.
Abstract: The essay questions the presumption of security of Tunisia, in relation to the migratory policies of EU and Italy. Within the prism of the border externalisation actions implemented by the EU, it examines the condition of migrants in the North African Country, to address the appropriateness of its qualification as a safe place of return or disembarkation. The classification of Tunisia as a safe country of origin by Italy is also debated, reconstructing the authoritarian drift that President Saïed is imposing as of 2019 and verifying the resilience of the system of rights and freedoms, based on the normative parameters prescribed for safe countries.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"