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La tutela della salute nei CPR: un diritto trattenuto

di Nicola Cocco, Carolina Di Luciano, Carla Lucia Landri, Giovanni Papotti

AbstractA poco più di due anni dalla direttiva recante criteri per l’organizzazione dei Centri di permanenza per i rimpatri (CPR), pubblicata con d.m. del Ministro dell’interno del 19.5.2022, la tutela del diritto alla salute delle persone trattenute oscilla tra i positivi arresti delle Corti sovranazionali e l’indifferenza della giurisprudenza locale. Le condizioni di detenzione nei CPR, nonché la cronicità degli eventi critici che ivi si verificano, confermano un insanabile conflitto tra l’istituto della detenzione amministrativa e il pieno esercizio del diritto alla salute delle persone trattenute. Una tutela mancata, per un diritto assente.

AbstractTwo years after the directive setting out criteria for the organization of detention centers for returns (CPR), published by the Ministry of the interior on May 19, 2022, the protection of the right to health for detained individuals fluctuates between the positive rulings of supranational courts and the indifference of local jurisprudence. The conditions of detention centers for returns (CPR), along with the chronic nature of critical events occurring there, highlight an irreconcilable conflict between the system of administrative detention and the full exercise of the right to health for those detained. A missed protection, for an absent right.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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