di Rita Daila Costa e Claudio Costanzo
Abstract: Il presente contributo propone un’analisi dell’istituto della protezione complementare nell’ordinamento italiano, mostrando l’impatto delle riforme che si sono susseguite, a partire dal 2018, sulle vite delle persone migranti e sulle loro possibilità di accesso al mercato del lavoro, anche alla luce dell’esperienza della Clinica legale Migrazioni e Diritti dell’Università degli Studi di Palermo (Clinica MiDi). Partendo da alcuni cenni sulla vecchia protezione umanitaria, il lavoro si sofferma sull’istituto della protezione speciale che, come riformata nel 2020, aveva rappresentato un’importante occasione di regolarizzazione per molti lavoratori stranieri irregolarmente soggiornanti. L’intervento del d.l. n. 20/2023 ha ristretto ampiamente le maglie di tale forma di tutela, generando incertezze non solo sul piano dell’effettività degli obblighi costituzionali e internazionali, ma anche in ordine all’accesso, per via amministrativa, alla garanzia effettiva dei diritti fondamentali che tali obblighi tutelano. Nonostante le possibili interpretazioni volte a limitarne l’impatto, la riforma ha già manifestato la propria capacità di incidere sulla vita di persone da tempo soggiornanti in Italia, dove hanno radicato il proprio centro della vita privata e familiare, come riscontrato dal punto di osservazione critico della Clinica MiDi.
Abstract: This paper proposes an analysis of the institution of complementary protection in the Italian legal system, showing the impact of the successive reforms that started in 2018 on the lives of migrants and their access to employment, also in the light of the experience of the Migration and Rights Legal Clinic of the University of Palermo (MiDi Clinic). Starting from some references to the old humanitarian protection, the work focuses on the Institute of Special Protection, which, as reformed in 2020, represented an important regularisation option for many irregular foreign workers. The intervention of Decree-Law 20/2023 has significantly reduced the scope of this form of protection, creating uncertainty not only at the level of the effectiveness of constitutional and international obligations, but also with regard to access, through administrative channels, to the effective guarantee of the fundamental rights that these obligations protect. Despite the possible interpretations aimed at limiting its impact, the reform has already shown its capacity to affect the lives of people who have been living in Italy for a long time, where they have rooted their private and family life, as the critical observation of the MiDi Clinic has shown.