Atti di indirizzo
Nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo. Successivamente all’adozione dei diversi atti che compongono il nuovo Patto sulla migrazione l’asilo, è stata avviata l’attuazione del Regolamento (UE) 2024/1351 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla gestione dell’asilo e della migrazione, considerato che gli altri si applicheranno in gran parte da giugno 2026. Conformemente a quanto ivi previsto (art. 84, par. 3), il 12 giugno 2024 la Commissione europea ha presentato un Piano comune di attuazione (illustrato il 13 giugno in occasione della riunione del Consiglio giustizia e affari interni e il 25 luglio al Comitato LIBE del Parlamento europeo), in cui sono stabilite le azioni chiave necessarie per tradurre in pratica le nuove norme sulla migrazione entro la fine del periodo di transizione di due anni.
Sulla base del Piano comune di attuazione, i Paesi dell’UE devono predisporre i rispettivi Piani nazionali entro dicembre 2024. Possono contare sul supporto operativo, tecnico e finanziario della Commissione europea e delle agenzie dell’UE. A tal fine, la Commissione ha pubblicato un bando TSI (strumento tecnico di supporto) dedicato a giugno 2024 per assistere i Paesi dell’UE nella preparazione dei loro Piani di attuazione nazionali. Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Romania hanno presentato richieste e potranno ricevere un supporto per quattro mesi, fino alla fine di novembre 2024. In una lettera inviata ai Capi di Stato e di Governo, in vista del Consiglio del Consiglio europeo del 27 giugno, la Presidente della Commissione europea ha ribadito l’importanza storica dell’adozione del Patto, sottolineando che costituisce tuttavia solo l’avvio di un processo che entrerà pienamente in vigore tra due anni, esortando tutti gli Stati membri ad impegnarsi in una rigorosa azione di revisione e adattamento delle legislazioni nazionali vigenti.
Atti adottati
Contrasto alla tratta di migranti. Il 13 giugno è stata approvata la Direttiva (UE) 2024/1712 del Parlamento europeo e del Consiglio, che modifica la Direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime. La Direttiva mira a fornire strumenti più efficaci per indagare e perseguire nuove forme di sfruttamento, comprese quelle che avvengono online, e garantire una migliore assistenza e supporto alle vittime. Tra le modifiche introdotte, la qualifica come sfruttamento dello sfruttamento della maternità surrogata, del matrimonio forzato o dell’adozione illegale. Coloro che utilizzano consapevolmente servizi forniti da vittime di tratta commetteranno un reato. L’uso di internet, smartphone e computer sarà considerato come circostanza aggravante quando è utilizzato per lo sfruttamento sessuale. Dovranno, inoltre, essere nominati coordinatori nazionali anti-tratta e dovranno essere adottati e aggiornati regolarmente i Piani d’azione nazionali. Gli Stati membri dell’UE hanno due anni (fino al 15 luglio 2026) per recepire le nuove norme.
Protezione temporanea. Il 25 giugno è stata adottata la Decisione di esecuzione (UE) 2024/1836 del Consiglio del 25 giugno 2024 che proroga la protezione temporanea introdotta dalla Decisione di esecuzione (UE) 2022/382. La Decisione prevede che la protezione temporanea concessa alle persone sfollate dall’Ucraina di cui all’articolo 2 della Decisione di esecuzione (UE) 2022/382 e prorogata dalla Decisione di esecuzione (UE) 2023/2409 sia prorogata di un ulteriore anno fino al 4 marzo 2026.
Esame delle domande di protezione internazionale con procedura di frontiera. Il 5 agosto è stata adottata la Decisione di esecuzione (UE) 2024/2150 della Commissione, recante modalità di applicazione del Regolamento (UE) 2024/1348 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la capacità adeguata degli Stati membri e il numero massimo di domande che uno Stato membro è tenuto a esaminare con procedura di frontiera ogni anno.
Procedure in corso
Istituzione di un bacino di talenti dell’UE. Il 6 giugno il Consiglio ha concordato la propria posizione con riferimento alla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un bacino di talenti dell’UE, presentata dalla Commissione nel novembre 2023. Il Talent Pool prevede la creazione di una piattaforma online dell’Unione europea che abbinerà i profili dei richiedenti lavoro provenienti da Paesi terzi con le offerte di lavoro per le occupazioni carenti dei datori di lavoro dell’UE. In linea con la proposta della Commissione, la partecipazione al Talent Pool sarà volontaria per gli Stati membri. Tuttavia, il Consiglio ha voluto puntualizzare che quando gli Stati membri decidono di aderire al programma, devono indicare quali entità sono autorizzate a partecipare al Talent Pool: datori di lavoro, agenzie di lavoro interinale, agenzie per l’impiego private o intermediari del mercato del lavoro. Il Consiglio ha inoltre introdotto una procedura di ritiro, prevedendo che eventuali decisioni di ritiro dall’EU Talent Pool devono essere notificate alla Commissione con un preavviso di almeno 6 mesi. Sulla base della posizione del Consiglio potranno essere avviati i negoziati con il Parlamento.
Varie
Partecipazione dell’Irlanda al nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. Il 27 giugno, l’Irlanda ha notificato alla Commissione la sua volontà di essere vincolata dai seguenti atti giuridici: Direttiva sulle condizioni di accoglienza; Regolamento qualifiche; Regolamento sulla procedura di asilo; Regolamento di reinsediamento; Regolamento sulla gestione dell’asilo e dell’immigrazione; Regolamento Eurodac; Regolamento sulle situazioni di crisi e forza maggiore. Ai sensi del Protocollo n. 21 sulla posizione del Regno Unito e dell’Irlanda rispetto allo Spazio di libertà, sicurezza e giustizia, allegato ai Trattati, in particolare l’articolo 4, l’Irlanda non partecipa al Titolo V TFUE, ma può notificare la propria adesione. Su questa base il 31 luglio sono state adottate le decisioni della Commissione che confermano la partecipazione dell’Irlanda ai suddetti atti.
Visti Schengen. A maggio la Commissione ha pubblicato le statistiche sui visti Schengen rilasciati nel 2023 dagli Stati membri, che evidenziano un aumento del 37% delle richieste di visto (pari a 10,3 milioni) rispetto al 2022 (quando erano state 7,5 milioni), ma ancora inferiore al numero di domande del 2019 (17 milioni). Complessivamente sono stati rilasciati 8,5 milioni di visti nel 2023 e le richieste provenivano principalmente da Cina, Turchia, India, Marocco e Russia e sono aumentati leggermente i tassi di rifiuto in relazione ad alcuni Paesi (Bielorussia, Russia, Turchia e Iran). Alla luce delle modifiche introdotte dal Regolamento delegato (UE) 2024/1415 della Commissione, del 14 marzo 2024, che modifica il Regolamento (CE) n. 810/2009 per quanto riguarda l’importo dei diritti per i visti, dall’11 giugno la tariffa per un visto Schengen è aumentata da 80 a 90 EUR per gli adulti e da 40 a 45 EUR per i bambini di età compresa tra sei e meno di 12 anni. La tariffa per i cittadini di Capo Verde ai sensi del corrispondente accordo di facilitazione del visto è aumentata da 60 a 67,50 EUR. Le tariffe per il visto ai sensi di altri accordi di facilitazione del visto rimangono invariate a 35 EUR.
Partenariati per i talenti. L’8 luglio 2024, la Commissione ha avviato un nuovo programma nell’ambito del Talent Partnership con il Bangladesh per promuovere la mobilità del lavoro e intensificare la cooperazione in materia di migrazione. Il programma “Supporting a Talent Partnership with Bangladesh”, con un budget di 3 milioni di euro, sarà gestito dall’Organizzazione internazionale del lavoro, concentrandosi sullo sviluppo delle competenze e affrontando le esigenze di formazione in settori di interesse sia per il Bangladesh che per l’UE, al fine di facilitare la mobilità verso i paesi dell’UE. Il programma Talent Partnership è stato avviato dalla Commissione nel giugno 2021 con l’obiettivo di aiutare ad affrontare la carenza di competenze nell’UE e rafforzare partenariati reciprocamente vantaggiosi sulla migrazione con i Paesi extra-UE. La Commissione sta attualmente sviluppando partenariati per i talenti con altri quattro Paesi partner (Egitto, Marocco, Pakistan e Tunisia) e diversi Stati membri dell’UE.
Collaborazione in materia di migrazione e gestione delle frontiere. Il 25 giugno 2024, l’UE e la Serbia hanno firmato un accordo sulla cooperazione operativa nella gestione delle frontiere con l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). L’accordo è inteso a rafforzare la cooperazione tra Frontex e Serbia, consentendo a Frontex di svolgere operazioni congiunte e di schierare il corpo permanente della Guardia costiera e di frontiera europea ovunque sul territorio della Serbia, compresi i suoi confini con i Paesi limitrofi non appartenenti all’UE. I dettagli delle singole operazioni basate su questo accordo saranno concordati direttamente tra Frontex e le autorità nazionali della Serbia in un piano operativo. L’accordo è inteso a realizzare gli obiettivi del Piano d’azione dell’UE sui Balcani occidentali presentato dalla Commissione nel dicembre 2022.
Contrasto al traffico di migranti e alla tratta di esseri umani. A maggio la Commissione ha aperto due inviti a presentare proposte. Il primo, nell’ambito del Fondo asilo, migrazione e integrazione con un budget di 6 milioni di euro, aveva l’obiettivo di rafforzare l’identificazione, l’assistenza, il supporto e l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi vittime della tratta di esseri umani. L’invito si è concentrato su soluzioni durature per l’integrazione delle vittime di Paesi terzi nella società ospitante e il loro rimpatrio volontario. La scadenza, per la presentazione di proposte da parte di istituzioni pubbliche, organizzazioni private non-profit e internazionali, si è chiusa il 21 agosto. Il secondo, con un budget di 12 milioni di EUR, è finalizzato a sostenere progetti di partenariato operativo comune per migliorare la prevenzione e la lotta al traffico di migranti, sostenendo la cooperazione tra le forze dell’ordine, le autorità giudiziarie e altri servizi pertinenti degli Stati membri partecipanti e dei Paesi terzi. La scadenza per la presentazione delle domande è l’8 ottobre 2024.