>

Archivio saggi e commenti

La sentenza M.N. e al. c. Belgio alla luce di X e X: la conferma della prudenza delle Corti o un impulso allo sviluppo di canali di ingresso legali europei?

di Fabrizia Camplone

 

Abstract: La decisione di inammissibilità della Corte EDU M.N. e altri contro Belgio del 5 maggio 2020 riapre il dibattito sull’obbligatorietà per gli Stati membri di rilasciare visti umanitari, laddove il rifiuto esporrebbe i richiedenti al rischio di subire trattamenti inumani e degradanti. Le speranze che la pronuncia potesse rafforzare un potenziale canale di ingresso protetto sulla base dell’art. 25 del Codice dei visti erano già state disattese dalla precedente sentenza X e X della Corte di giustizia dell’UE. Seguendo un approccio estremamente formalista, i casi X e X e M.N. escludono la sussistenza di tale obbligo e sembrano essere piuttosto sensibili alla reticenza politica degli Stati membri sulla questione. L’articolo analizza la decisione M.N. alla luce del caso X e X, evidenziandone similitudini e criticità. Particolare attenzione è dedicata all’applicazione extraterritoriale dei diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE e della Convenzione EDU, potenziali strumenti di tutela contro le violazioni legate alle politiche europee di non-entrée. Seppur deludenti sul piano della tutela dei diritti, le due pronunce confermano ulteriormente la necessità di sviluppi legislativi in materia di canali di ingresso legali, al fine di colmare questo vuoto giuridico che incide significativamente sull’accesso al diritto di asilo per i richiedenti asilo al di fuori delle frontiere europee.

Abstract: With its inadmissibility decision in M.N. and others against Belgium of 5 may 2020, the ECtHR reopens the debate around the obligation to grant humanitarian visas, whether its refusal would expose the applicants to the danger of inhuman or degrading treatment. With its earlier judgment X and X, the Court of Justice of the EU had already disappointed the expectations of strengthening a potential protected entry procedure, on the basis of art. 25 of the Visa Code. Following an extremely formalist approach, X and X and M.N. cases do exclude the existence of such obligation, while they rather appear to be susceptible to Member states political reluctance. This article analyses the decision M.N. in the light of X and X case, pointing out their similarities and critical issues. Special attention is paid to the extraterritorial application of the rights set out in the EU Charter of fundamental rights and in the European Convention on Human Rights, potential instruments of protection against violations related to European policies of non-entrée. Despite the deception on a human rights protection level, the two judgments further confirm the need of law-making developments in the field of legal entry channels, aiming to fill this legal vacuum which significantly affects the access to the right of asylum for those outside the European borders.

Cerca nel sito

Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter
Please wait

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

© 2017-2023 Diritto, Immigrazione e Cittadinanza. Tutti i diritti riservati. ISSN 1972-4799
via delle Pandette 35, 50127 Firenze