di Andrea Maria Pelliconi e Marco Goldoni
Abstract: Il decreto interministeriale n. 150 del 7 aprile 2020 ha dichiarato i porti italiani «non sicuri» per le navi battenti bandiera estera e per tutta la durata dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19. La ragione di questo tardivo provvedimento risiede nella richiesta della nave tedesca Alan Kurdi di attraccare a Lampedusa e far sbarcare 150 migranti. Il decreto, che costituisce un atto amministrativo di rango secondario, incide su norme di carattere costituzionale e pone dubbi circa la sua necessità e proporzionalità. La sezione 2 di questo contributo propone una disamina dei profili domestici del decreto circa le conseguenze su alcuni diritti costituzionali, sul dovere di soccorso delle persone in mare e sulla forma giuridica scelta per l’intervento. Nella sezione 3 l’attenzione si sposterà sul profilo ancora più problematico degli effetti sul diritto di asilo e il principio di non-respingimento.
Abstract: The inter-ministerial decree n. 150 of April 7, 2020 declared Italian ports «unsafe» for ships flying foreign flags and for the entire duration of the health emergency due to Covid-19 outbreak. The reason for this late legislative measure lies in the request by the German ship Alan Kurdi to land in Lampedusa with 150 rescued migrants. The decree, which is an administrative act of secondary rank, contradicts norms and principles of constitutional value; its necessity and proportionality are also doubtful. Section 2 of this contribution examines the domestic implications of the decree, i.e. its consequences on some constitutional rights, the duty to rescue people at sea and the legal form chosen for the intervention. In Section 3, attention will shift to the even more problematic profile of its effects on the right to asylum and the principle of non-refoulement.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"