di Alessandra Algostino
Abstract: L’intervento contestualizza il vertice di Parigi del 28 agosto 2017 sulla gestione dei flussi migratori nell’ambito delle politiche europee, rilevando come esso rappresenti un ulteriore passo sia sotto il profilo dell’utilizzo di processi sempre più informali sia nel perseguire un’esternalizzazione delle frontiere sempre più “spregiudicata” sia in quanto impòsta un rapporto sempre più simbiotico fra cooperazione economica e controllo dell’immigrazione irregolare. Vittime della scelta di blindare le frontiere sono le persone, o, meglio, il popolo migrante, oggetto di gross violations che tracimano in genocidio, così come i diritti, che rischiano di essere ridotti a mere formule retoriche, e la democrazia, che, con la restrizione di libertà e diritti, si dissolve.
Abstract: This intervention focuses on the Paris Summit of 28 August 2017 on the management of migratory flows in the context of European policies, highlighting how it represents a step forward both in terms of the use of increasingly informal processes and in pursuit of an outsourcing of borders more and more unscrupulous, as well as imposing an increasingly symbiotic relationship between economic cooperation and irregular immigration control. The victims of the choice of arming the borders are the people, or rather the migrant people, subjected to gross violations that lead to genocide, as well as the rights that are likely to be reduced to rhetorical formulas, and democracy, which dissolves with the restriction of freedom and rights.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"