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Le informazioni sui Paesi di origine nella procedura di asilo: sempre più rilevanti, ancora poco considerate

di Elisa Busetto, Alessandro Fiorini, Elisa Pieroni, Silvia Zarrella

 

Abstract: Le informazioni sui Paesi di origine dei richiedenti asilo, meglio note con l’acronimo “COI” (dall’inglese Country of Origin Information) rappresentano un elemento di prova essenziale per l’autorità competente a esaminare le domande di protezione internazionale. Dopo un’introduzione volta a sottolineare l’importanza del ricorso alle COI nella procedura di asilo, tanto in fase amministrativa quanto in sede giudiziaria, la prima parte dell’articolo (par. 1 e 2) approfondisce la rilevanza delle COI i) nel contesto europeo, ripercorrendo l’attuale normativa e la più rilevante giurisprudenza in materia della Corte di giustizia dell’Unione europea e della Corte europea sui diritti dell'uomo, oltre che evidenziando il ruolo crescente dell’EASO in materia; ii) nel contesto italiano da un punto di vista formale e sostanziale. La seconda parte (par. 3 e 4) fornisce invece alcuni cenni sull’utilizzo delle COI in altri Paesi europei (Belgio, Francia, Germania e Svezia) e utili spunti di metodologia per chi svolge ricerca in questo ambito. L’articolo si chiude con alcune conclusioni e suggerimenti per esami delle domande di protezione internazionale congrui, in linea con gli standard europei, che portino a decisioni solide, fondate su una reale conoscenza della situazione nei Paesi di origine.


Abstract: Information on the countries of origin of asylum seekers, better known by the acronym "COI" (Country of Origin Information), represents an evidence key point for competent authorities in the examination of the applications for international protection. After an introduction in which the importance of the use of COI in the asylum procedure will be emphasized, both in administrative and judicial proceedings, the first part of the article (par. 1 and 2) explores the relevance of COI, i) in the european context, with reference to the current EU legislation, to the most relevant decisions of the ECJ and the ECtHR and to the growing role of EASO in this; ii) in the Italian context, from a procedural and substantial point of view. The second part (par. 3 and 4) does provide some glimpse on the use of COI in other European countries (Belgium, France, Germany and Sweden) and useful methodological suggestions for those who are carrying out research activities in this area. The last part of the article focuses on conclusions and suggestions for adequate evaluation of applications for international protection, in line with European standards. The aim is to lead to decisions better based on a real knowledge of the situation in the countries of origin.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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