di Monica McBritton
Abstract: Fra i recenti interventi del legislatore italiano in materia di immigrazione si annoverano il d.lgs. n. 253/2016 e la l. n. 232/2016. Il primo intervento è in attuazione della direttiva 2014/66/UE e ha introdotto nel novero dei lavoratori extracomunitari che possono accedere al territorio italiano «fuori quota», nell’ambito dei trasferimenti intra-societari, i dirigenti, il personale specializzato e i tirocinanti. Il secondo intervento ha previsto un particolare regime per l’ingresso e il soggiorno di investitori. Il presente contributo intende evidenziare le luci e le ombre di tali disposizioni, sia attraverso l’esegesi normativa in confronto con la disciplina comunitaria, sia in rapporto a quanto già previsto dal TU sull’immigrazione.
Abstract: Two of the latest legislative actions taken in Italy on the immigration system are the d.ls. n. 253/2016 and the l. n. 232/2016. The former was the implementation of the directive 2014/66/EU. It introduced in the category of the «fuori quota» extra-communitarian workers that can have access to the Italian territory executives, specialized personnel and interns, in the framework of intra-corporate transfers. The latter act requires a specific regime on the conditions of entry and residence of investors. This article intent is to spotlight pros and cons of the Italian transposition of the directive and the latter statute. It is accomplished through the exegesis of these statutes compared with the EU’s discipline, also with reference to what was already disciplined in the TU on immigration.
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