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Archivio saggi e commenti

Fascicolo n. 1, 2019

Residenza, dimora, domicilio e condizione alloggiativa nella disciplina del permesso di soggiorno

di Paolo Morozzo della Rocca

 

Abstract: Diversamente dai casi di nuovi ingressi legali, allo straniero già regolarmente soggiornante sul territorio nazionale è giustamente richiesto di essere reperibile ma non di conservare una dimora stabile, il cui reperimento dipende dalle dinamiche di un mercato particolarmente difficile. L’inserimento positivo nel Paese è dunque dimostrato da altri requisiti, come il lavoro e l’apprendimento della lingua, richiesto per il rilascio del permesso di soggiorno UE. L’autore sottolinea in particolare come il requisito dell’indirizzo di residenza anagrafica presso l’abitazione (talvolta richiesto al cittadino straniero per rinnovare il suo permesso di soggiorno) non sia in realtà previsto dalla legge. La possibilità per gli stranieri di essere iscritti all’anagrafe presso un indirizzo virtuale in mancanza di una dimora stabile non contraddice all’obbligo di reperibilità, assicurato dalla comunicazione alla polizia di un diverso indirizzo di abitazione o almeno di reperibilità. L’iscrizione anagrafica in Italia è la chiave di accesso a diritti sociali fondamentali che vanno riconosciuti anche ai richiedenti asilo, dunque il venire meno dell’effettivo riconoscimento di questi diritti potrebbe condurre alla dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 4, co. 1-bis, d.lgs. n. 142 del 2015 come modificato dal d.l. n. 113 del 2018.

Abstract: Unlike the cases of new legal entries, for foreigners who are already lawfully resident in the national territory it is fairly required to be able to be contacted but not to maintain a stable address where the official residence is established, as its availability depends on the dynamics of the housing market that is particularly difficult. The positive integration in the Country is shown by other requirements, such as employment and the language skills. The registration at the civil registry in Italy is the access key to fundamental social rights that should be recognized for all asylum seekers as well, so the failure to grant such rights can lead to the declaration of unconstitutionality of Article 4, para. 1-bis, d.lgs. n. 142/2015 as amended by d.l. n. 113/2018.

Il dito e la luna. La protezione delle esigenze di carattere umanitario degli stranieri prima e dopo il decreto Salvini

di Marco Benvenuti

 

Abstract: Il lavoro affronta il tema della protezione delle esigenze di carattere umanitario degli stranieri prendendo come discrimine di ordine temporale il decreto Salvini e si sviluppa in tre parti. In una prima parte, viene ripercorso l’itinerario legislativo, amministrativo e giurisprudenziale attraverso il quale la protezione delle esigenze di carattere umanitario degli stranieri ha assunto una propria sistemazione. In una seconda parte, vengono affrontate le modificazioni disposte su tema dal decreto Salvini e, segnatamente, la soppressione della protezione umanitaria e del permesso di soggiorno per motivi umanitari, nonché la contestuale previsione di sette speciali permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario. In una terza parte, vengono delineati gli effetti del decreto Salvini sulla protezione delle esigenze di carattere umanitario degli stranieri, muovendo dalla considerazione fondamentale che, laddove tali esigenze abbiano un fondamento costituzionale o internazionale, nulla può dirsi innovato in merito alle conseguenze che ne devono discendere sul piano del loro positivo riconoscimento. A tal fine, vengono tracciate quattro possibili strade per far sì che quelle esigenze, ove costituzionalmente o internazionalmente fondate, trovino la loro necessaria salvaguardia, per il tramite del permesso di soggiorno per calamità, della protezione speciale, della protezione sussidiaria e del diritto di asilo costituzionale.

Abstract: The essay deals with the protection of humanitarian needs of foreigners, taking the Salvini decree as a temporal landmark, and is developed in three parts. The first part describes the legislative, administrative and jurisprudential evolution through which the protection of the humanitarian needs of foreigners has been shaped. The second part covers the modifications made on this subject by the Salvini decree and, in particular, the suppression of both humanitarian protection and residence permit for humanitarian reasons, as well as the simultaneous provision of seven special temporary residence permits for humanitarian needs. In the third part, the effects of the Salvini decree on the protection of the humanitarian needs of foreigners are outlined, moving from their constitutional or international foundation. To this end, four possible paths are traced to ensure that these needs, where constitutionally or internationally founded, find their necessary safeguard, through the residence permit for disasters, the special protection, the subsidiary protection and the constitutional right to asylum.

Il trattenimento dello straniero alla luce della l. n. 132 del 2018

di Donatella Loprieno

 

Abstract: L’articolo mira a ricostruire l’istituto del trattenimento amministrativo dello straniero alla luce soprattutto delle novità introdotte dal d.l. n. 13/2018. In particolare, dopo aver definito l’istituto e sottolineato i principali profili problematici in ordine alla sua conformità alla Costituzione, si analizzano le conseguenze dell’allungamento dei tempi del trattenimento a fini pre-espulsivi e la moltiplicazione dei luoghi ove ciò potrà avvenire. Uno degli aspetti maggiormente problematici delle novità legislative riguarda la previsione di una nuova ipotesi di trattenimento a fini identificativi del richiedente asilo che può essere commutata, trascorsi i primi 30 giorni, in un trattenimento all’interno dei CPT.

Abstract: The article aims to reconstruct the institution of the administrative detention of the foreigner in the light, above all, of the innovations introduced by Legislative Decree no. 13/2018. In particular, after having defined the institute and underlined the main problematic profiles with regard to its conformity with the Constitution, the consequences of the lengthening of the detention times for pre-expulsion purposes and the multiplication of the places where this could happen are analyzed. One of the most problematic aspects of the new legislation concerns the provision of a new hypothesis of detention for identification purposes of the asylum seeker, which can be switched, after the first 30 days, into a detention within the CPT.

La frontiera mobile dell’accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia. Vent’anni di politiche, pratiche e dinamiche di bilanciamento del diritto alla protezione

di Monia Giovannetti

 

Abstract: Il calo degli arrivi in Europa ed in Italia poteva rappresentare un’occasione importante per portare finalmente a regime un sistema di accoglienza ordinario e pubblico, ma il percorso politico, istituzionale e normativo ha subito un arresto con il d.l. 113/2018. L’impianto previsto nella nuova legge impone un cambio di paradigma complessivo, in termini di regole e prospettive, in quanto da approccio che si basava su un sistema (unico) distinto per fasi di accoglienza si passa precipitosamente ad un sistema di accoglienza (binario) distinto in base allo status dei beneficiari. Con il dichiarato intento di voler «superare il diritto di permanenza indistinto» viene ridefinito il sistema di accoglienza nazionale attraverso l’eliminazione della pianificazione per fasi dell’intervento di protezione e operando una scissione tra accoglienza /assistenza e integrazione sociale. Gli interventi di accoglienza integrata volti al supporto di percorsi di inclusione sociale vengono riservati a coloro che hanno un «titolo definitivo a permanere» mentre per coloro «in temporanea attesa della definizione del loro status giuridico (richiedenti asilo e ricorrenti)» sono previsti servizi di prima accoglienza e assistenza. Il sistema SPRAR, ora rinominato Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati (SIPROIMI), per effetto delle modifiche che ne circoscrivono il campo di azione ad alcune categorie specifiche di soggetti, viene esautorato dal suo ruolo centrale nella filiera dell’accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, ridimensionato nella propria mission e ridefinito con finalità che portano il SIPROIMI ad assumere la natura di “sistema parallelo di welfare”.

Abstract: The decline in arrivals in Europe and in Italy could have been an important opportunity to have an ordinary and public reception system, but the political, institutional and regulatory path has been stopped with Decree 113/2018. The system envisaged imposes a new approach, in terms of rules and perspectives, since from an approach based on a (unique) system distinguished by reception phases, it passes to a reception system (binary) on the basis of the status of the beneficiaries. With the declared intention of «overcoming the indistinct right to stay», the national reception system is redefined by eliminating the planning by stages of the protection intervention and by making a division between reception/assistance and social integration. Integrated reception measures aimed at supporting social inclusion are now only for those who have a permanent title to stay, while for asylum seekers and applicants are provided only first reception and assistance services. The SPRAR system, now renamed the Protection System for holders of international protection and for unaccompanied minors (SIPROIMI), due to its limited scope to some specific categories, is deprived of its central role for asylum seekers and refugees, reduced in its own mission and redefined with goals that lead it to the nature of a "parallel welfare system".

Ridisegnare il confine fra “noi” e “loro”: interrogativi sulla revoca della cittadinanza

di Elisa Cavasino

 

Abstract: Esiste un limite costituzionale alla privazione della cittadinanza? Il decreto legge n. 113/2018 ha recentemente introdotto un nuovo articolo 10-bis nella legge n. 91/1992 che disciplina la revoca della cittadinanza. Si tratta di una “sanzione” che può essere inflitta dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’interno entro tre anni dalla condanna definitiva per gravi fatti di reato ed è applicabile soltanto ad alcune categorie di cittadini (non si può revocare la cittadinanza ai cittadini iure sanguinis, per beneficio di legge o per adozione). La revoca della cittadinanza è una assoluta novità nella legislazione italiana a far data dalle leggi fasciste del 1926 e sembra porsi in diretto conflitto con l’articolo 22 della Costituzione, che vieta la privazione della cittadinanza per motivi politici; con il principio costituzionale di ragionevolezza; con il diritto costituzionale di difesa e con altri diritti di rango costituzionale che possono essere aggrediti come effetto dell’atto di denazionalizzazione. Una breve analisi di analoghe forme di privazione della cittadinanza (la francese déchéance de nationalité), delle norme e della giurisprudenza UE sulla cittadinanza europea (il caso Rottmann) e di altre rilevanti norme internazionali in materia di contrasto dell’apolidia e di protezione di diritti fondamentali (come il diritto alla vita privata e familiare di cui all’articolo 8 CEDU), mostra, infine, che l’art. 10-bis l. n. 91/1992 si pone in diretto contrasto con il «diritto ad avere diritti».

Abstract: Is there any Constitutional limit to denationalization? Law-Decree n. 113/2018 introduced a new article 10-bis on the Revocation of Citizenship within l. n. 91/1992. This article regulates the deprivation of nationality. It is a “sanction” which can be inflicted by the President of the Republic under proposal of the Ministry of the interior within three year from a final condemnation for serious criminal offences. It applies only to certain category of citizens: it is not possible to revoke citizenship to citizens iure sanguinis or which are descendants of Italian citizens or which have been granted citizenship through adoption. Deprivation of citizenship is an absolute novelty in Italian legislation since the Fascist Laws of 1926 and it seems in direct conflict with article 22 of the Italian Constitution which prohibits deprivation of citizenship due to «political motivation» and with the constitutional principle of reasonablesness of law; the constitutional right to defence and other fundamental constitutional rights which can be afflicted as a counter-effect of denationalization. A short analysis of similar forms of denationalization (the French déchéance de nationalité); of norms and case law on EU Citizenship (Rottmann case) and of other relevant International provisions (on the contrast of Statelessness and protection of the Right to Privacy and Family life, art. 8 ECHR) shows that art. 10-bis l. n. 91/1992 seems in direct contrast with «the right to have rights».

Profili di diritto intertemporale del decreto-legge n. 113/2018

di Nicola Canzian

 

Abstract: L’articolo analizza gli aspetti di diritto intertemporale relativi al decreto-legge n. 113/2018. Premessi alcuni cenni sul principio di irretroattività e sulle regole di diritto intertemporale, l’analisi si concentra soprattutto sull’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Le norme transitorie di questa riforma, che intende ridurre l’ampiezza della tutela offerta agli stranieri, non riguardano tutti i casi pregressi: ripercorrendo la giurisprudenza che si è già formata sul punto, l’articolo evidenzia come sembri preferibile escludere che l’abrogazione della protezione umanitaria possa essere riferita anche ai casi precedenti all’entrata in vigore del decreto. Anche le nuove norme sulla cittadinanza pongono questioni di diritto intertemporale, in particolare con riferimento al raddoppiamento dei termini di definizione dei procedimenti di acquisto della cittadinanza. Infine, si fa cenno ai profili di diritto intertemporale relativi alle nuove norme sull’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo.

Abstract: The paper analyses the intertemporal law aspects of decree n. 113/2018. After a brief analysis of the principle of non-retroactivity and of the general rules of intertemporal law, the paper focuses on the repeal of the permit for humanitarian reasons. The decree is intended to lower the protection provided to foreigners; its transitional rules do not cover all the previous cases. The paper summarizes the judgements already given by Courts and highlights that it seems preferable that previous cases should be judged in the light of the repealed rules. The new rules on citizenship are as well concerned by intertemporal law aspects, especially regarding the doubling of terms concerning the administrative proceedings relating to acquisition of citizenship. Finally, the paper provides some brief points on the new rules regarding the civil registration of asylum-seekers.

L’impatto del c.d. «decreto sicurezza» sul processo civile

di Angelo Danilo De Santis

 

Abstract: Il c.d. «decreto sicurezza» incide sui modi e sulle forme della tutela giurisdizionale dei diritti dei migranti; lo scritto dà conto, sottolineandone alcune criticità, dell’ampliamento delle competenze delle sezioni specializzate in materia di immigrazione, delle modifiche apportate al procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale, della introduzione di un nuovo procedimento sommario per l’impugnazione del diniego, del rifiuto e della revoca di nuove forme di permessi di soggiorno, delle nuove possibilità di trattenimento dello straniero nel procedimento per la convalida e delle modifiche in tema di patrocinio a spese dello Stato.

Abstract: The so called «security decree» affects system of civil justice rules applying to suits filed by immigrants; this paper illustrates, with some critical opinions, the improvement of specialized sections jurisdiction, some changes concerning international protection process, the introduction of a new summary judgement to file an opposition to denial, refusal or revocation of new forms of residence permits, new possibilities of immigrants detention during the validation process and, finally, some changes concerning legal aid.

La figura del tutore volontario dei minori stranieri non accompagnati nel contesto delle iniziative dell’Unione europea e della nuova normativa italiana

di Alessia Di Pascale e Chiara Cuttitta

 

Abstract: La l. 47/2017 ha introdotto importanti novità in materia di tutela dei minori stranieri non accompagnati. Tra queste, certamente di rilevo è l’istituzione della figura de tutore volontario. In base all’articolo 11 della l. 47/2017 infatti, per ogni minore straniero non accompagnato presente sul territorio nazionale dovrebbe essere nominato un tutore selezionato e adeguatamente formato, al fine di rappresentare e assistere il minore in tutte le scelte che lo riguardano, vigilando sul corretto adempimento delle procedure, nel rispetto del suo superiore interesse. La rilevanza e la delicatezza delle funzioni attribuitegli fanno del tutore volontario un elemento di importanza centrale nell’attuazione del sistema di tutela dei minori stranieri non accompagnati. Il presente contributo si propone di tratteggiare i caratteri della figura del tutore volontario, anche alla luce degli orientamenti espressi a livello internazionale e del quadro europeo, nonché le criticità emerse nella prima fase di applicazione della nuova normativa.

Abstract: Law no. 47/2017 introduced important innovations regarding the protection of unaccompanied foreign minors. Among these, certainly of relief is the institution of volunteer guardianship. According to article 11 of the law no. 47/2017, in fact, for each unaccompanied foreign minor present on the national territory a selected and adequately trained guardian should be appointed, in order to represent and assist the minors in all the choices concerning them, overseeing the correct fulfillment of the procedures, in compliance of their superior interest. The relevance and delicacy of the functions attributed to them make the voluntary guardian an element of central importance in the implementation of the system of protection of unaccompanied minors. This contribution aims to outline the characteristics of voluntary guardians, also in light of the guidelines expressed at the international level and the EU framework, as well as the criticalities that emerged in the first phase of application of the new legislation

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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