di Roberta Maria Aricò
Abstract: Il fenomeno della tratta di esseri umani è stato studiato per anni come un’esperienza che prevede finalità e figure specifiche e ben definite, ponendo in particolare l’accento sullo sfruttamento sessuale di donne e bambine migranti. La cristallizzazione di narrazioni stereotipiche sull’identità e le caratteristiche delle vittime nella formulazione del dettato normativo e nella sua interpretazione giurisprudenziale sul territorio italiano non è riuscita, tuttavia, ad abbracciare l’effettiva complessità della tratta, che si esplica attraverso forme di sfruttamento differenti – spesso sovrapposte – e coinvolge una varietà di soggetti diversi per genere, età, paese d’origine, orientamento sessuale e vissuto migratorio. Pertanto, c’è un elevato rischio che chi differisce dalla figura della cd. vittima ideale non solo sfugga al processo di identificazione, ma riceva anche un diniego in risposta alla propria domanda di protezione internazionale. A tal proposito, il presente articolo intende utilizzare le lenti d’analisi della letteratura socio-giuridica di riferimento per esaminare i quadri normativi, i documenti di policy, le linee guida nonché alcuni esempi offerti dalla giurisprudenza nazionale in materia di immigrazione e tratta per evidenziare l’esistenza di una seconda frontiera interna, frutto di una governance delle migrazioni forzate spesso preconcetta, faziosa e discriminatoria.
Abstract: Trafficking in human beings has been studied as a phenomenon involving specific identities and exploitative scopes, focusing mainly on the sexual exploitation of migrant women and girls. Still, the crystallisation of stereotypical narratives on victims’ identities and features affecting legal frameworks and their judicial implementation in Italy did not embrace the actual complexity of human trafficking. Indeed, this phenomenon ranges diverse – and often overlapping – forms of exploitation and involves a wide variety of victims’ profiles differing for gender, age, country of origin, sexual orientation and migratory background. As a result, those who do not fit within the so-called ideal victim model may risk being overlooked during the identification process and denied any form of international and complementary protection. Thus, the present article intends to analyse legal frameworks, policy documents, guidelines and samples of domestic case law on international protection and human trafficking through socio-legal lenses and shed light on a second internal border rising from often biased and discriminatory forced migration governance.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"