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Archivio saggi e commenti

Fascicolo n. 2, 2024

Sindacabilità e disapplicazione del decreto ministeriale di individuazione dei “Paesi di origine sicuri” nel procedimento per il riconoscimento della protezione internazionale: osservazioni su una attività del giudice ordinario costituzionalmente neces...

di Chiara Cudia 

 

Abstract: L’art. 2-bis del d.lgs. n. 25 del 2008 prevede che con decreto del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale sia adottato l’elenco dei “Paesi di origine sicuri” sulla base dei criteri indicati dallo stesso articolo. Alla luce degli effetti della collocazione di un Paese all’interno della lista indicata, emerge l’esigenza di stabilire se e in quali termini il decreto ministeriale in oggetto sia sindacabile dal giudice ordinario. Il problema tocca due diverse questioni: innanzitutto è necessario accertare la sindacabilità del d.m. intesa come possibilità per un giudice di verificarne la conformità a diritto; in secondo luogo, bisogna individuare lo strumento processuale attraverso cui quel sindacato si concretizza. Muovendo dall’esistenza di due opposti orientamenti della giurisprudenza, il lavoro è rivolto a dimostrare, da un lato, come la natura giuridica e la disciplina di diritto positivo del d.m. contenente la lista dei Paesi sicuri ne impongono la sindacabilità e, dall’altro, che il ricorso allo strumento della disapplicazione da parte del giudice ordinario sia da ritenersi necessario in relazione agli artt. 24 e 113 della Costituzione.

Abstract: Article 2-bis of d.lgs. 25/2008 provides that the list of “safe countries of origin” should be adopted through a decree of the Minister of Foreign Affairs and International Cooperation based on the criteria indicated in the same article. In light of the the impacts attached to the inclusion of a country on the list of safe countries, it is especially worthy to establish whether the ministerial decree could be subject to judicial review by the ordinary judge. The issue involves two different questions: first, it is necessary to check whether the ministerial decree can be reviewed; second, it is necessary to identify the procedural instrument through which the review would produce its effects. Moving from the existence of two opposing orientations in jurisprudence, the work aims to demonstrate, on one hand, how the legal nature and framework of the ministerial decree requires its judicial reviewability and, on the other hand, that a disapplication by the ordinary judge must be considered constitutionally necessary according to Articles 24 and 113 of italian Constitution.

Abbiamo iniziato a discriminare i familiari dei cittadini italiani? Il mistero dell’art. 23 d.lgs. n. 30/2007

di Giulia Perin 

Abstract: L’ordinamento italiano ha sempre posto particolare attenzione nell’evitare il rischio di possibili “discriminazioni a rovescio”. Con l’espressione si intende nel mondo del diritto quella situazione per cui un cittadino si trova ad essere assoggettato nel proprio Paese ad una normativa meno favorevole di quella prevista per gli stranieri o per una specifica categoria di stranieri. Il decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69, convertito in legge 10 agosto 2023, n. 103 sembrerebbe avere introdotto una deroga a tale principio in materia di diritto all’unità familiare, prevedendo, all’art. 23 d.lgs. n. 30/2007, per i cittadini italiani che non abbiano fatto uso della libera circolazione una normativa meno favorevole di quella prevista per i cittadini europei e per i cittadini italiani cosiddetti “mobili”. Il contributo esamina la modifica legislativa intervenuta e le possibili interpretazioni del nuovo art. 23 d.lgs. n. 30/2007.

Abstract: The Italian legal system has always consistently avoided the risk of “reverse discrimination”. With this term, reference is made to the situation in which citizens find themselves in a worse situation than the one reserved to foreigners or to a specific category of foreigners. The Law Decree No. 69/2023, converted by the Law No. 103/223, apparently allows an exception to the general prohibition of detrimental treatment of Italian citizens, by modifying art. 23 of Legislative Decree No. 30/2007. This article now seems to provide for family members of “static” citizens a less favorable treatment than the one provided for family members of European citizens and “mobile” Italian citizens. The essay analyses the content and the possible interpretations of the new provision.

Diseguaglianze intorno all’accesso all’edilizia residenziale pubblica

di Fabiana Santarsiero 

 

Abstract: Il presente lavoro si propone di presentare una panoramica del diritto all’abitare nell’ordinamento italiano, analizzando in particolare il rapporto di tale diritto con il principio di eguaglianza, per poi soffermarsi sulle principali diseguaglianze legate alla cittadinanza che caratterizzano l’accesso all’edilizia residenziale pubblica.

Abstract: This work aims to present an overview of the right to housing in the Italian legal system, analyzing in particular the relationship of this right with the principle of equality, and then focusing on the main inequalities linked to citizenship that characterize access to
public housing.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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