di Ornella Fiore
Abstract: Il presente saggio si propone di analizzare i poteri di cui dispongono le autorità consolari italiane in materia di rilascio dei visti di ingresso per ricongiungimento familiare nei confronti dei coniugi stranieri di cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia. Preliminarmente si esaminerà l’ampiezza delle facoltà di verifica attribuite alle Ambasciate: se soltanto formali, quindi dirette ad accertare l’autenticità dei documenti attestanti il rapporto coniugale, o invece sostanziali, tese cioè ad acclarare l’effettiva volontà dei coniugi. Quindi verranno analizzate le modalità di indagine delle frodi e degli abusi dell’istituto allo scopo di agevolare l’ingresso nell’Unione europea, evidenziando l’inadeguatezza di molti degli strumenti abitualmente utilizzati dalle Ambasciate. Da ultimo costituirà oggetto d’indagine la validità ai fini del ricongiungimento familiare dei cd. matrimoni combinati, generalmente riconosciuti dalle istituzioni europee e dalla giurisprudenza italiana qualora conformi all’ordinamento del Paese di origine e non contrari all’ordine pubblico interno.
Abstract: The aim of this essay is to examine the extent of the power devoted to Italian Embassies and consulates in issuing family visas to spouses of non EU citizen regularly residing in Italy. Initially attention will be focused on the nature of such powers, if only formal – aimed at verifying the authenticity of marriage documents – or substantial, oriented at assessing the good-faith of spouses. Subsequently the analysis will involve investigation procedures from Embassies on potential abuses and frauds to bypass immigration requirements, highlighting the inadequacy of several tools usually employed by authorities. Finally the paper will deal with the issue of so-called “arranged marriages”, that are usually acknowledged by European institutions and Italian case law if performed in compliance with the Country of origin’s legal framework and not breaching the principle of national public order.
Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"