- Monia Giovannetti
Editoriale
I pregi delle democrazie liberali non consistono nel potere di chiudere le proprie frontiere,
bensì nella capacità di prestare ascolto alle richieste di coloro che,
per qualunque ragione, bussano alle porte*
La storia dell’umanità è una storia di migrazioni di popoli e il migrare un atto naturale della specie umana. La mobilità di persone che per ragioni diverse si spostano da un luogo all’altro è un evento prevalentemente sociale in quanto «definire un movimento richiede di tracciare una riga e convenire che essa è stata attraversata»1. Dove questa linea venga tracciata, «geograficamente e amministrativamente, è sostanzialmente una costruzione sociale e politica» e le norme, più o meno restrittive, adottate e applicate alle frontiere o all’interno degli spazi sovraregionali o nazionali, necessariamente influenzano le migrazioni e producono un impatto sui diritti e sulla qualità della vita di chi migra, delle comunità di origine o di nuova appartenenza.