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Il permesso di soggiorno per motivi umanitari dopo la sentenza della Corte di Cassazione n. 4455/2018

di Eugenio Castronuovo

 

Abstract: Il permesso per motivi umanitari rappresentava uno dei tre istituti coi quali era data attuazione all’asilo costituzionale previsto dall’art. 10, co. 3 Cost., con il quale condivideva il carattere di norma aperta e atipica. Dopo una breve ricognizione dei principali obblighi costituzionali e internazionali ai quali corrispondono i motivi umanitari di cui all’art. 5, co. 6 d.lgs. 286/1998 (ora abrogato), il presente saggio approfondisce la recente pronuncia n. 4455/2018 della Corte di Cassazione, nella quale, riaffermata la centralità della situazione dello straniero nel Paese d’origine, è affrontato il tema controverso della rilevanza dell’integrazione sociale in Italia. L’analisi della giurisprudenza della Corte di Strasburgo sul diritto al rispetto della vita privata e familiare (art. 8 CEDU) consente di mettere in luce affinità e divergenze rispetto alle argomentazioni sviluppate nella sentenza della Cassazione. La trattazione si conclude con alcune riflessioni sui recenti sviluppi politici che stanno interessando la protezione umanitaria, le cui elevate percentuali di riconoscimento non sono in linea con l’indirizzo restrittivo sostenuto dall’attuale Esecutivo in materia d’immigrazione: dall’appello al rigore istruttorio contenuto nella circolare Salvini all’approvazione del decreto legge 4.10.2018 n. 113 di abrogazione del permesso per motivi umanitari, in uno scenario in continua evoluzione che mette a rischio la tenuta del sistema asilo imperniato sull’art. 10, co. 3 Cost.

Abstract: The permit for humanitarian reasons was one of the three institutions with which was implemented the right to asylum according to art. 10.3 of the Constitution. It had an open and atypical character. After a brief analysis of the main constitutional and international obligations from which arise humanitarian reasons according to art. 5.6 d.lgs. 286/1998 (now repealed), the article deepens the recent judgment n. 4455/2018 of the Corte di Cassazione (Supreme Court), that reaffirmed the centrality of the situation of the foreigner in the country of origin and addressed the controversial issue of the relevance of social integration in Italy. The examination of European Court of human rights’case-law concerning the right to respect for private and family life (Article 8 ECHR) makes it possible to highlight affinities and divergences with respect to the arguments developed in the Cassazione’s ruling. The article concludes with some reflections on recent political developments that are affecting humanitarian protection, whose high levels of recognition are not consistent with the current Executive’s restrictive attitude on immigration: from the Salvini’s circular, with its appeal to the rigorous assessment of all the requirements, to the approval of decree 4.10.2018 n. 113 that repeal the permit for humanitarian reasons, in a scenario in continuous evolution that puts at risk the resilience of the asylum system based on art. 10.3 Cost.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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