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Archivio saggi e commenti

Fascicolo n. 1, 2023

L’attuazione della protezione temporanea a favore degli sfollati dall’Ucraina

di Alessia Di Pascale

Abstract: La prima attuazione della protezione temporanea nell’Unione europea, a favore degli sfollati dall’Ucraina, ha costituito un passaggio estremamente rilevante per la politica europea di asilo, finora piuttosto refrattaria di fronte a situazioni di crisi internazionale e arrivi massicci di sfollati (p. es. nei casi più recenti delle persone in fuga della Siria e dell’Afghanistan). La portata di questa scelta è altresì rilevante in quanto è suscettibile di avere un impatto più ampio sul diritto internazionale dei rifugiati. La nozione di protezione temporanea è stata, infatti, oggetto di discussione per alcuni decenni, ma non ha condotto all’adozione di un quadro giuridico condiviso al di fuori dell’Unione europea. Dopo una ricostruzione della disciplina dell’Unione europea e del dibattito internazionale sul tema della protezione temporanea, il presente contributo esaminerà l’attuazione della direttiva 2001/55/CE in Italia, mettendo in luce le criticità e i positivi elementi di novità apportati al sistema di protezione, operando una riflessione conclusiva sulle prospettive per la politica di asilo.

Abstract: The first application of temporary protection in the European Union, in favour of displaced persons form Ukraine, has been an extremely important passage for European asylum policy, which until now has been rather reluctant in the face of international crisis situations and massive arrivals of displaced persons (e.g. in the most recent cases of people fleeing Syria and Afghanistan). The scope of this choice is also relevant as it is likely to have a wider impact on international refugee law. The notion of temporary protection has, in fact, been discussed for several decades, but has not led to the adoption of a shared legal framework outside the EU. After a reconstruction of the European Union framework and the international debate on the issue of temporary protection, this contribution will examine the implementation of Directive 2001/55/EC in Italy, highlighting the critical profiles and positive novel approaches brought to the protection system, and making a concluding reflection on the prospects for asylum policy.

Oltre l’hazard paradigm: la Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati e il fondato timore di essere perseguitato a seguito dei cambiamenti climatici, disastri naturali e degradazione ambientale

di Michela Castiglione

Abstract: Il cambiamento climatico, disastri e situazioni di degradazione ambientale sono ancora largamente visti come la conseguenza, per lo più, della forza indiscriminata della natura in cui il ruolo dell’attività umana è pressoché assente o comunque non causalmente accertabile (hazard paradigm), motivo per il quale si ritiene generalmente che le persone che migrano oltre i confini del proprio Stato a seguito di tali eventi non rientrano nella definizione di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del ‘51. Lo scopo di questo contributo è analizzare fino a che punto la teoria degli obblighi positivi di tutela e l’approccio integrato nell’interpretazione dei diritti possano influenzare in maniera evolutiva l’ambito di applicazione di tale strumento. Con riferimento alla natura del nesso causale verrà infine esplorato se il predicament approach, emerso nel campo della persecuzione per motivi di genere, possa trovare applicazione ai casi di violazioni di diritti umani collegati a fattori ambientali.

Abstract: According the current dominat view people internationally displaced by climate change and natural disasters fall outside the meaning of the ’51 Refugee definition. Despite the challenge to overcame the hazard paradigm, my goal is to shed light on the role of positive obligations and the integrated approach in interpreting human rights to influence the Refugee regimes criteria. Therefore, beyond the intentional approach, I will explore whether the predicament approach that emerged in the field of gender-related persecution may apply in the field of climate-related persecution.

The never-ending story of judicial review in composite administrative proceedings: latest developments in the field of asylum

by Kamilla Galicz

Abstract: This article focuses on the issue of judicial review in composite administrative proceedings in the European Union’ legal order. In this regard, it aims to understand which – either EU or national – court is entitled to review the measures taken in the different procedural stages and what consequences the joint implementation of EU laws and policies may imply at judicial level. Following to the general analysis, the article seeks to investigate such issues in the field of asylum. To this end, it first focuses on the emergence of composite proceedings within the so-called hotspot approach and the reinforcement of EU bodies, especially of the European Asylum Support Office (EASO). Second, it points out the changes to which the recent setting up of the European Union Agency for Asylum (EUAA) pursuant to Regulation (EU) 2021/2303 has led. In this regard, a first assessment of EUAA’s tasks in the crisis situations at the Eastern borders of Europe is provided. Last, a fundamental rights-based approach is put forward to assess the judicial reviewability of composite asylum proceedings.

Abstract: Il presente contributo si concentra sulla questione della revisione in sede giudiziaria dei procedimenti amministrativi composti nell’ordinamento dell’Unione Europea. In tale prospettiva, si cerca di valutare a quale corte – dell’UE o nazionale – spetti la revisione delle misure adottate nelle diverse fasi procedurali e quali conseguenze a livello giurisdizionale possa comportare l’implementazione congiunta di leggi e politiche europee. In seguito a un’analisi generica, il contributo mette a disamina tali questioni nel campo dell’asilo, concentrandosi in primo luogo sull’emergere dei procedimenti composti nell’ambito del c.d. approccio hotspot, e sul rafforzamento degli organi dell’UE, in particolare dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO). In secondo luogo, il contributo sottolinea i cambiamenti riconducibili alla recente istituzione dell’Agenzia dell’Unione Europea per l’asilo (EUAA), ai sensi del Regolamento (UE) 2021/2303. A tal riguardo, si cerca di fornire una prima valutazione delle attività della nuova Agenzia nelle situazioni di crisi sviluppate ai confini orientali d’Europa. Per ultimo, si suggerisce di valutare la revisione giudiziaria in procedimenti composti di asilo adottando una prospettiva basata sui diritti fondamentali.

Le sezioni specializzate in materia di immigrazione a cinque anni dalla loro istituzione. Un’indagine sul campo

di Luca Perilli

Abstract: L’articolo contiene un’analisi del lavoro delle sezioni specializzate per la protezione internazionale a cinque anni dalla loro istituzione che fu dettata dall’impennata nel numero dei casi giudiziari conseguenti alle imponenti ondate migratorie del quadriennio 2014-2017. Esso considera gli effetti positivi della specializzazione del giudice sulla qualità del processo e della decisione ma anche le gravi difficoltà nella gestione dei casi, conseguenti all’inadeguata dimensione delle sezioni per l’insufficienza dei giudici ad esse destinati. Una ricerca condotta presso gli uffici giudiziari, in preparazione di questo articolo, mette in luce che la pressione “dei numeri” ha determinato non solo un progressivo aumento della durata dei procedimenti e dell’arretrato ma anche l’adozione di prassi differenziate per farvi fronte, non sempre virtuose. L’articolo illustra, inoltre, le caratteristiche del processo di protezione internazionale italiano, plasmato da una giurisprudenza costituzionalmente orientata, nel contesto del Sistema comune europeo dell’asilo.

Abstract: This paper analyses the work performed by the specialised sections for the international protection since their establishment five years ago. The creation of the specialised section was triggered by the high number of judicial files that followed the mass arrival of migrants on the Italian coasts in the period 2014-2017. The paper considers the positive impact of the judges’ specialisation on the quality of the procedure and of the decision. It also considers the serious difficulties that judges have faced in managing the cases because of the shortage of human resources. A research conducted in view of the preparation of this paper shows that the huge workload pressure has induced not only a progressive increase of the backlog and of the proceedings’ duration but also different practices, not always virtuous. The paper remarks on the characteristics of the Italian international protection trial, shaped by a constitutional oriented jurisprudence, in the wider context of the Common European asylum system.

Nuove norme in materia di immigrazione e asilo nel Regno Unito dopo la Brexit: applicazioni amministrative e giurisprudenziali

di Daniele Camoni e Eleonora Celoria

Abstract: Il presente articolo si propone di analizzare la nuova disciplina adottata dal Regno Unito in materia di immigrazione e asilo all’indomani della formalizzazione giuridica della Brexit e del venir meno dei corrispondenti vincoli normativi europei. In particolare, sarà prestata attenzione all’evoluzione dei diritti dei cittadini europei durante e a seguito della Brexit, e si focalizzerà l’attenzione sul c.d. Points-based system, con specifico riferimento alle diverse categorie soggettive interessate. In relazione alle politiche di asilo, lo “scarto” rispetto alla disciplina previgente è stato ancor più radicale, come dimostrato dalla nuova cornice generale tracciata dal Nationality and Borders Act 2022 e, nello specifico, dalla sottoscrizione del controverso Memorandum tra Regno Unito e Ruanda del 13 aprile 2022. Soprattutto in quest’ultimo caso, forti sono le riserve rispetto alla normativa internazionale ed alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.

Abstract: The present essay aims at analysing the new British regulation of immigration and asylum procedures after the implementation of Brexit and the end of EU law constraints for Great Britain. In particular, attention will be paid to the evolution of the so-called Points-based system and its application to different categories of recipients. On the other hand, the distance between the new asylum policy and the previous regulation is even wider, as the Nationality and Borders Act 2022 and the controversial UK-Rwanda Memorandum (signed on 13thApril 2022) show. Especially in this last case, many criticisms have been expressed in relation to international law and the European Convention on Human Rights.

Selettività del mercato e persistenza differenziante nelle politiche migratorie: il caso giapponese tra necessità economica e dicotomie culturali

di Nicola Costalunga

Abstract: Il Giappone risulta un’eccezione nel panorama globale poiché è uno dei pochi paesi in cui è stato possibile combinare una grande crescita economica con un regime di zero lavoratori migranti non qualificati. Tale regime è stato di recente messo in discussione dall’emendamento della legge nazionale sull’immigrazione (ICRRA), che ha per la prima volta permesso l’ingresso di forza lavoro straniera non qualificata. Allo stesso tempo, il Giappone è noto per essere un Paese caratterizzato da dicotomie culturali che dividono chi fa parte dell’interno (uchi), ovvero i giapponesi, e chi è esterno (soto), i non giapponesi. Questa distinzione, presente in numerosi tratti della società e del mercato del lavoro, ha modo di manifestarsi anche nel nuovo emendamento dell’ICRRA. Questo lavoro intende indagare come le dinamiche di differenziazione tipiche della società giapponese sono reiterate nelle vicende più recenti riguardanti le politiche migratorie nazionali. Attraverso uno studio di come tali dinamiche di divisione si sono proposte nel corso degli ultimi 30 anni, si vuole ricostruire come si è giunti all’emendamento dell’ICRRA e come, nonostante le esigenze di mercato spingano verso una necessità strutturale di forza lavoro (straniera) a basso costo e a bassa qualifica, sia ancora radicata l’essenza differenziante della società nipponica.

Abstract: Japan is an exception in the global landscape as it is one of the few countries where it has been possible to combine high economic growth with a regime of zero unskilled migrant workers. This regime has recently been challenged by the amendment of the National Immigration Law (ICRRA), which allowed the entry of unskilled foreign labour for the first time. At the same time, Japan is known to be a country characterised by cultural dichotomies that divide those on the inside (uchi), the Japanese, and those on the outside (soto), the non-Japanese. This distinction, present in many traits of its society and the labour market, has a way of manifesting itself in the new ICRRA amendment as well. This paper aims to investigate how the dynamics of differentiation typical of Japanese society are reiterated in more recent events concerning national migration policies. Through a study of how these division dynamics have manifested over the last 30 years, it aims to reconstruct the path that led to the ICRRA amendment and to demonstrate that, despite market demands pushing towards a structural need for low-cost, low-skilled (foreign) labour, the differentiating essence of Japanese society is still present.

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Rubrica di Questione Giustizia & Diritto, Immigrazione e Cittadinanza

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