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Fascicolo 3, Novembre 2023


«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà:
se ce n’è uno è quello che è già qui,
l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. 

Due modi ci sono per non soffrirne.

Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui:
cercare e saper riconoscere chi e cosa,
in mezzo all’inferno,
non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

Italo CalvinoLe città invisibili

 

Rassegna di giurisprudenza europea: Corte europea dei diritti umani

Corte europea dei diritti umani

Art. 3: Divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti

Il caso A.A. c. Svezia (Corte EDU, sentenza del 13.07.2023) riguarda un cittadino libico che, giunto in Svezia, chiedeva protezione internazionale per le minacce ricevute da parte di una presunta mafia libica. Le autorità svedesi ne ordinavano l’allontanamento in Spagna, quale Paese di primo ingresso ai sensi del Regolamento UE n. 604/2013 (c.d. Dublino III), ma il ricorrente ne impediva l’esecuzione dandosi alla fuga.

Corte di giustizia dell'Unione europea

Artt. 4, par. 1 e par. 5, della direttiva 2004/83 e artt. 23, par. 2, e 39, par. 4, della direttiva 2005/85: obbligo di cooperazione statale nell’esame della domanda di protezione internazionale e ragionevolezza del termine per la decisione dei procedimenti amministrativi e giurisdizionali

La pronuncia X contro International Protection Appeals Tribunal (CGUE, C-756/21, sentenza del 29 giugno 2023) concerne questioni attinenti all’esame dei fatti e delle circostanze nell’ambito di un procedimento sullo status, nonché taluni aspetti procedurali dei giudizi di primo grado e di impugnazione.

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