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Fascicolo 3, Novembre 2023


«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà:
se ce n’è uno è quello che è già qui,
l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. 

Due modi ci sono per non soffrirne.

Il primo riesce facile a molti:
accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui:
cercare e saper riconoscere chi e cosa,
in mezzo all’inferno,
non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».

Italo CalvinoLe città invisibili

 

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo

Patto sulla migrazione e l’asilo. Ad aprile il Parlamento europeo ha confermato il mandato negoziale approvato dal Comitato LIBE sulle proposte relative ai regolamenti sulla gestione della migrazione, sulle situazioni di crisi, screening e sulla proposta di rifusione della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo ed ha definito un mandato aggiornato sulla proposta di c.d. regolamento procedure.

Successivamente l’8 giugno 2023, gli Stati membri dell’UE in seno al Consiglio hanno concordato un “approccio generale” – il mandato negoziale – per le proposte sulle procedure e la gestione delle migrazioni (il mandato sulla proposta di regolamento Eurodac era stato adottato nel giugno 2022, mentre è ancora in discussione quello sulla proposta sulle situazioni di crisi). Sulla base dei rispettivi mandati già adottati dal Parlamento e dal Consiglio sono, quindi, stati avviati i triloghi (si tratta di riunioni informali tripartite tra la Presidenza di turno del Consiglio, la Commissione e i presidenti o i relatori dei comitati competenti del Parlamento europeo). In una lettera indirizzata al Consiglio europeo, in vista della riunione del Consiglio europeo del 29-30 giugno, la Presidente della Commissione ha sottolineato che i compromessi raggiunti offrono una soluzione equa e realizzabile, raggiungendo un giusto equilibrio tra solidarietà e responsabilità e ha affermato l’impegno della Commissione a sostenere i colegislatori per garantire un accordo entro la fine del mandato, in linea con la tabella di marcia comune definita nel settembre 2022.

Dimensione esterna della migrazione. Nella lettera inviata a fine giugno, la Presidente della Commissione ha altresì evidenziato l’urgenza di rafforzare la collaborazione con i Paesi terzi, dichiarando l’intenzione di promuovere partenariati globali, basati su una cooperazione reciprocamente vantaggiosa che possano sostenere l’impegno su obiettivi comuni e aree di interesse condivise, utilizzando come modello le iniziative avviate con la Tunisia. Anche il Presidente del Consiglio europeo ha sottolineato l’importanza della dimensione esterna della politica di immigrazione, nelle proprie conclusioni rese all’esito della riunione del Consiglio europeo del 29-30 giugno, e ha ribadito l’intenzione di intensificare i lavori su tutte le linee d’azione, lungo tutte le rotte migratorie, in linea con il diritto internazionale. Le conclusioni non sono contenute nel documento conclusivo del Consiglio europeo in quanto non sono state condivise da Polonia e Ungheria, a rimarcare la non adesione di questi Paesi alle soluzioni promosse dal Patto europeo per la migrazione.

Atti adottati

Liberalizzazione die visti con il Kosovo. È stato approvato il regolamento (UE) 2023/850 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 aprile 2023 che modifica il regolamento (UE) 2018/1806, che adotta l’elenco dei Paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all’atto dell’attraversamento delle frontiere esterne e l’elenco dei Paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo (Kosovo). Sulla base della valutazione di una serie di criteri elencati nell’articolo 1 del regolamento (UE) 2018/1806, il Kosovo ha soddisfatto le condizioni previste e pertanto i titolari di passaporti rilasciati dal Kosovo saranno esentati dall’obbligo del visto di breve durata per l’ingresso nel territorio degli Stati membri.

Convenzione di Istanbul. È stata approvata la decisione (UE) 2023/1076 del Consiglio del 1 giugno 2023 relativa alla conclusione, a nome dell’Unione europea, della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria in materia penale, l’asilo e il non respingimento. La Convenzione è approvata a nome dell’Unione per quanto riguarda la cooperazione giudiziaria in materia penale e l’asilo e il non respingimento, nella misura in cui rientrano nella competenza esclusiva dell’Unione, con la precisazione che l’adesione non pregiudica la competenza degli Stati membri per quanto concerne la ratifica della Convenzione relativamente a materie che rientrano nella loro competenza nazionale.

 Varie

Cooperazione con la Tunisia. Ad aprile, in occasione della visita della Commissaria europea per gli affari interni Johansson, la Tunisia e la Commissione europea hanno espresso la volontà di stabilire un partenariato operativo più forte in materia di lotta al traffico di migranti, che comprenda in particolare: (a) il sostegno alla protezione delle frontiere marittime e delle frontiere meridionali della Tunisia, (b) il rafforzamento della cooperazione di polizia e giudiziaria, (c) il rafforzamento della cooperazione operativa con le agenzie dell’UE competenti, come Eurojust ed Europol e (d) la sensibilizzazione sui pericoli della migrazione irregolare, con campagne di informazione finanziate dall’UE. Il 16 luglio 2023, l’UE e la Tunisia hanno firmato un memorandum d’intesa incentrato su cinque punti – stabilità macroeconomica, commercio e investimenti, transizione energetica verde, contatti interpersonali, migrazione e mobilità – all’ultimo dei quali è stata attribuita la maggiore importanza. Il Protocollo d’intesa integra l’Accordo di associazione UE-Tunisia del 1995 e le iniziative bilaterali degli Stati membri. Il memorandum opera un richiamo al rispetto dei diritti umani e dà priorità alle misure contro la migrazione irregolare, rafforzando l’azione di contrasto alle reti di trafficanti. Sono stati stanziati aiuti per 105 milioni di euro a sostegno della guardia costiera tunisina e della gestione delle frontiere. Il memorandum d’intesa prevede anche 900 milioni di euro di sostegno macroeconomico e 150 milioni di euro di sostegno diretto al bilancio del Paese.

Accordo di status con il Montenegro. A maggio l’Unione europea e il Montenegro hanno firmato un accordo aggiornato sulla cooperazione operativa nella gestione delle frontiere con l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). La firma di questo accordo segue al Piano d’azione dell’UE sui Balcani occidentali, presentato dalla Commissione nel dicembre 2022. Frontex impiega già circa 500 agenti nella regione, anche attraverso operazioni congiunte alle frontiere esterne dell’Unione con l’Albania, la Macedonia settentrionale e la Serbia, nonché attraverso il precedente accordo sullo status con il Montenegro, entrato in vigore il 1° luglio 2020. Due operazioni congiunte in corso sono condotte nell’ambito del precedente accordo sullo status con il Montenegro e continueranno con questo nuovo accordo. Il nuovo accordo consentirà a Frontex il dispiegamento di personale ai confini con i partner vicini dei Balcani occidentali, oltre che al confine del Paese con l’Unione europea (come avveniva nell’ambito del precedente accordo). L’accordo è entrato in vigore provvisoriamente dal 1° luglio 2023. L’entrata in vigore definitiva dell’accordo è subordinata all’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio e alla conclusione della procedura di ratifica nazionale in Montenegro, ma già dal 1° luglio Frontex è autorizzata a dispiegare altro personale sul territorio del Montenegro, a condizione che venga concordato un piano operativo con la polizia di frontiera del Montenegro.

Relazione sullo stato di Schengen. Il 16 maggio la Commissione ha pubblicato la relazione annuale sullo stato di Schengen 2023. Si tratta della seconda relazione di questo tipo presentata dalla Commissione. La relazione annuale illustra lo stato di attuazione dello spazio Schengen, identifica le priorità per l’anno successivo e monitora i progressi compiuti nell’ultimo anno. La relazione ha costituito la base per le discussioni nel corso della riunione Consiglio GAI dell’8 giugno. La relazione identifica i principali traguardi raggiunti nel 2022: l’adesione della Croazia allo spazio Schengen, l’adozione di un nuovo quadro giuridico per le valutazioni Schengen, la prima politica strategica pluriennale per la gestione europea integrata delle frontiere, l’adozione della raccomandazione del Consiglio sulla cooperazione operativa nell’attività di contrasto e l’avvio del nuovo sistema d’informazione Schengen. Guardando al futuro, la relazione identifica sette azioni prioritarie per il 2023-2024 (1. consolidare e rafforzare il ciclo di governance Schengen; 2. rafforzare ulteriormente le frontiere esterne dell’UE per far fronte alle attuali pressioni e istituire una gestione integrata efficace delle frontiere; 3. migliorare l’efficacia del sistema di rimpatrio; 4. Migliorare la sicurezza interna dello spazio Schengen per contrastare la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti; 5. completare lo spazio Schengen con una decisione del Consiglio, da adottare entro la fine del 2023, sulla piena applicazione dell’acquis di Schengen alla Bulgaria e alla Romania; 6. attuare misure alternative abolendo gradualmente tutti i controlli di lunga durata alle frontiere interne; 7. Utilizzare in maniera migliore gli strumenti esistenti nel contesto della politica dell’UE in materia di visti).

Statistiche visti Schengen. A maggio la Commissione ha pubblicato le statistiche sui visti Schengen rilasciati nel 2022 dagli Stati membri, che evidenziano un aumento del 258% delle richieste di visto (pari a 7,5 milioni) rispetto al 2021 (2,9 milioni), ma ancora inferiore al numero di domande del 2019 (17 milioni). La pandemia COVID-19 ha avuto effetti significativi sulle domande di visti Schengen a livello mondiale, con 2,4 milioni di visti rilasciati nel 2021, rispetto ai 5,9 milioni del 2022 e ai 15 milioni del 2019. Complessivamente sono stati rilasciati 5,9 milioni di visti nel 2022 e le richieste provenivano principalmente da Turchia, Russia, India, Marocco e Algeria.

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