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Fascicolo 3, Novembre 2024


Nelle democrazie costituzionali “non è più il diritto ad essere subordinato alla politica quale suo strumento, ma è la politica che diventa strumento di attuazione del diritto, sottoposta ai vincoli ad essa imposti dai principi costituzionali: vincoli negativi, quali sono quelli generati dai diritti di libertà che non possono essere violati; vincoli positivi, quali sono quelli generati dai diritti sociali che devono essere soddisfatti» 

Luigi Ferrajoli, “Poteri selvaggi. La crisi della democrazia italiana”, Laterza.

Editoriale

Gli editoriali dei primi due numeri dell’anno 2024 della Rivista (di Chiara Favilli il n. 1.2024 e di Bruno Nascimbene il n. 2.2024) hanno sapientemente descritto l’intervento del legislatore europeo soprattutto in relazione alle nuove regole del sistema europeo di protezione internazionale, evidenziandone gli aspetti critici, pur nel breve spazio consentito alle “presentazioni” del singolo fascicolo. Oggi siamo al n. 3, di chiusura dell’annata, e non si può non evidenziare la bulimia che, molto più del legislatore europeo, ha caratterizzato quello nostrano negli ultimi due anni. Se qualcosa non è sfuggito, sono 16 gli interventi normativi emanati dal governo italiano dall’autunno 2022 e un 17^ è in fase di pubblicazione in questi giorni di fine ottobre 2024, in rivendicata reazione alle decisioni con le quali vari giudici del Tribunale di Roma non hanno convalidato i trattenimenti di un gruppo di 12 richiedenti asili, provenienti da Egitto e Bangladesh, portati dal Mediterraneo in Albania in esecuzione del Protocollo Italia-Albania, ratificato con legge n. 14/2024. 

Rassegna di giurisprudenza europea: Corte europea dei diritti umani

Art. 3: Divieto di tortura e trattamenti inumani o degradanti

a) Non-refoulement

In A.D. e altri c. Svezia (Corte EDU, sentenza del 7.05.2024), una famiglia di cittadini albanesi (padre, madre e tre figli) rischiava di essere allontanata nel loro Paese di origine dopo il rigetto della loro domanda di asilo, presentata in ragione della temuta persecuzione da parte di attori non statali. Il primo ricorrente era stato poliziotto in Albania e aveva deciso di raggiungere la Svezia dopo il tentato sequestro di sua figlia da parte di persone sconosciute. Data anche la corruzione dilagante tra le autorità albanesi, i ricorrenti sostenevano di non aver denunciato l’accaduto alla polizia perché, in ogni caso, il loro Paese di origine non sarebbe in grado di tutelarli da questo tipo di minaccia. Le autorità svedesi, amministrative e giudiziarie, rigettavano la loro richiesta perché, al di là di alcuni aspetti poco chiari, non si può ritenere che l’Albania non abbia la capacità o la volontà di proteggere i propri cittadini in una situazione siffatta (ad es. United Kingdom Home Office, Country Policy and Information Note – Albania: Background information, including actors of protection and internal relocation, 24.07.2017; European Asylum Support Office, Albania Country Focus, 1.11.2016), protezione che peraltro i ricorrenti non avevano nemmeno chiesto prima di recarsi in Svezia. I successivi tentativi di ottenere il riesame della loro richiesta di protezione, sulla base di presunti nuovi episodi di violenza contro i loro familiari ancora in Albania, venivano egualmente rigettati. Dinanzi la Corte EDU, lamentavano pertanto una possibile violazione dell’art. 3 CEDU nel caso in cui siano allontanati nel loro Paese di origine.

Corte di giustizia dell'Unione europea

Rilievo ai fini dell’estradizione dell’interessato verso uno Stato terzo, del previo riconoscimento di status effettuato da altro Stato membro, art. 21, par. 1, direttiva 2011/95

Con la pronuncia A. (CGUE, C-352/22, sentenza del 18 giugno 2024), la Corte ha contribuito a chiarire, nel quadro della direttiva 2011/95 (direttiva qualifiche), il valore del riconoscimento dello status di rifugiato da parte di uno Stato membro, rispetto all’obbligo dello Stato membro di residenza dell’interessato di estradare quest’ultimo verso uno Stato terzo che ne faccia richiesta. La CGUE era stata chiamata a pronunciarsi da un Tribunale tedesco che, a sua volta, doveva decidere, tra le altre cose, se il cittadino turco A., residente in Germania ma beneficiario dello status di rifugiato in forza di un provvedimento adottato in Italia tempo addietro, potesse essere estradato o meno in Turchia, alla luce della richiesta pervenuta successivamente alla sentenza di condanna emessa dall’autorità giudiziaria turca. La Corte di giustizia osserva innanzitutto l’assenza di una convenzione internazionale di estradizione tra Unione e Turchia; in tal caso, le norme in materia rientrano nella competenza statale, col vincolo del rispetto del rispetto del diritto unionale. In particolare, e tenendo a mente che lo status di rifugiato non è la conseguenza di un provvedimento costitutivo, non si può dar corso all’estradizione di cittadini di Stati terzi se esposti al rischio di pena di morte, tortura o altre pene inumane e degradanti (divieto di refoulement), nel pieno rispetto dell’art. 21, par. 1, della direttiva qualifiche, nonché degli artt. 18 e 19, par. 2, della Carta dei diritti fondamentali.

Rassegna di giurisprudenza italiana: Allontanamento e trattenimento

Le decisioni rilevanti della Corte di cassazione civile nel primo quadrimestre del 2024 in materia di espulsioni non sono numerose, a differenza di quelle sui trattenimenti che, come di consueto, saranno esaminate nella seconda parte di questa Rassegna. Passeremo in primo luogo in esame alcune sentenze amministrative inerenti i provvedimenti di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo, cercando di fare il punto sull’ormai consolidato stato dell’arte. Uno spazio sarà deputato ad approfondire la giurisprudenza sui respingimenti, come pure alle espulsioni giudiziali a titolo di sanzione alternativa alla detenzione. 

Ammissione e soggiorno

SOMMARIO.

INGRESSO in ITALIA. Visto d’ingresso per turismo (rischio migratorio - valutazione discrezionale della PA - obbligo di preavviso di rigetto ex art. 10-bis l. n. 241/90); Visto d’ingresso per motivi di lavoro subordinato (tutela cautelare ai fini del riesame; errori riconoscibili dalla PA - obbligo di preavviso ex art. 10-bis l. n. 241/90; ricorsi proposti dal datore di lavoro - difetto di legittimazione); Visto d’ingresso per motivi di studio (rischio migratorio - obbligo di contraddittorio ex art. 10-bis l. n. 241/90 - omissione non sanabile in giudizio; il concetto di “coerenza” degli studi nel Paese di origine con quelli in Italia - lo svolgimento dei colloqui in Ambasciata - valutazione complessiva e non parziale).

Asilo e protezione internazionale

SOMMARIO

VISTO d’INGRESSO per ASILO

Diritto di ingresso per registrare la domanda di riconoscimento della protezione internazionale; art. 10, co. 3 Cost. (manifestazione volontà di chiedere protezione internazionale attraverso PEC del difensore - espulsione e rimpatrio nonostante detta volontà - valore del cd. foglio notizie - obblighi dello Stato di registrazione della domanda - tipologia visto ingresso non predeterminata - art. 25 Regol. n. 810/2009 o altra tipologia).

Cittadinanza e apolidia

Riconoscimento della cittadinanza per discendenza da avo italiano

a) Permesso di soggiorno «per attesa cittadinanza»

Ai sensi dell’art. 11, co. 1, lett. c) d.p.r. 394/1999, il cittadino straniero che abbia chiesto il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis può chiedere il rilascio di un permesso di soggiorno «per attesa cittadinanza».

Famiglia e minori

CASSAZIONE,  sentenza del 9 luglio 2024 n. 18773/2024

Impugnazione del diniego di visto per il familiare di cittadino italiano emesso dall’autorità consolare estera - competenza territoriale delle Sezioni specializzate - determinazione

Con la sentenza in esame, la Corte di cassazione ha affrontato la questione della competenza territoriale delle Sezioni specializzate nelle controversie aventi ad oggetto il diniego di visto di ingresso di un cittadino straniero per il ricongiungimento con un cittadino italiano, emesso dall’autorità consolare all'estero.

Non discriminazione

Si segnala che la Corte costituzionale, nel corso del secondo quadrimestre del 2024, è dovuta nuovamente intervenire per affermare sia l’illegittimità del requisito di lungo residenza sia di quello della previa occupazione protratta inserito dalla Regione Piemonte per accedere alle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia sociale.

Avanti ai giudici di merito sono state poste varie questioni relative alla violazione della parità di trattamento fra cittadini italiani e stranieri nella consueta materia delle prestazioni di assistenza sociale. 

Penale

1) Caso Humanity 1: per il Tribunale di Crotone le attività della Guardia costiera libica non sono qualificabili come condotte di “soccorso”

Tribunale civile di Crotone, sent. 26 giugno 2024

 

Segnaliamo una interessante sentenza del 26 giugno 2024 con cui Tribunale civile di Crotone ha affermato che il fermo amministrativo cui era stata sottoposta la nave dell’ONG “SOS Humanity” è illegittimo.

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo

Nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo. Successivamente all’adozione dei diversi atti che compongono il nuovo Patto sulla migrazione l’asilo, è stata avviata l’attuazione del Regolamento (UE) 2024/1351 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla gestione dell’asilo e della migrazione, considerato che gli altri si applicheranno in gran parte da giugno 2026. Conformemente a quanto ivi previsto (art. 84, par. 3), il 12 giugno 2024 la Commissione europea ha presentato un Piano comune di attuazione (illustrato il 13 giugno in occasione della riunione del Consiglio giustizia e affari interni e il 25 luglio al Comitato LIBE del Parlamento europeo), in cui sono stabilite le azioni chiave necessarie per tradurre in pratica le nuove norme sulla migrazione entro la fine del periodo di transizione di due anni.

Osservatorio italiano

SOMMARIO

 

Rassegna delle leggi, dei regolamenti e dei decreti statali

 

1. Aggiornamento della lista dei Paesi di origine sicuri ai fini della protezione internazionale - Profili di illegittimità e analisi critica delle schede Paese (decreto 7.05.2024 del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale)

2. Sistema informativo per la lotta al caporalato nell’agricoltura (art. 2-quater decreto-legge 15.05.2024, n. 63, conv. in legge 12.07.2024, n. 101)

Recensioni e materiali di ricerca

RECENSIONE A:

Francesco Luigi Gatta, Il divieto di espulsione collettiva di stranieri nel diritto internazionale e dell’Unione europea, Napoli, Editoriale Scientifica, 2023

di Chiara Scissa*

 

Secondo l’Autore, il volume ha lo scopo di «fornire un’analisi esaustiva del divieto di espulsione collettiva nel diritto internazionale e nei sistemi regionali di tutela dei diritti umani, scandagliando normativa, giurisprudenza e rilevante prassi degli Stati» (p. XI). A parere di chi scrive, come si vedrà a breve, tale obiettivo è stato raggiunto.

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