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Fascicolo 3, Novembre 2019


«Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria / col suo marchio speciale di speciale disperazione / e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi / per consegnare alla morte una goccia di splendore / di umanità, di verità.   [...] Ricorda Signore questi servi disobbedienti / alle leggi del branco / non dimenticare il loro volto / che dopo tanto sbandare / è appena giusto che la fortuna li aiuti come una svista / come un'anomalia / come una distrazione / come un dovere».
(Fabrizio de Andrè, Smisurata Preghiera, in Anime salve, 1996)

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo

Politica di immigrazione. Il Consiglio europeo del 20 giugno, nelle proprie conclusioni, ha ribadito la necessità di raggiungere un accordo su una politica efficace in materia di migrazione e asilo, ponendo l’accento sul raggiungimento di un consenso sulla riforma del regolamento Dublino, sulla base di un equilibrio tra responsabilità e solidarietà, che tenga conto delle persone sbarcate a seguito di operazioni di ricerca e soccorso.

 

I capi di Stato e di governo hanno, inoltre, affermato la volontà di sviluppare ulteriormente una politica migratoria globale pienamente funzionante, approfondendo la cooperazione con i Paesi di origine e di transito per contrastare la migrazione illegale e la tratta di esseri umani e per garantire rimpatri effettivi. La necessità di rivedere il regolamento Dublino e, più in generale, il sistema comune europeo di asilo, in modo da garantire, da un lato, la solidarietà e, dall’altro lato, attenuare le differenze tra Stati membri, è stata ribadita anche dai neonomiati presidenti della Commissione europea e del Parlamento europeo.

Migrazioni nel Mediterraneo. I temi della solidarietà sono stati discussi anche nel corso della riunione informale del Consiglio giustizia e affari interni promossa dalla Presidenza finlandese e svoltasi a Helsinki il 18 luglio, in occasione della quale i governi italiano e maltese hanno presentato una proposta volta ad istituire un meccanismo di redistribuzione obbligatorio, e poi nella successiva riunione informale organizzata dalla Francia a Parigi, il 22 luglio, sugli aspetti relativi alla migrazione nel Mediterraneo. Nelle conclusioni si riconosce la necessità che le migrazioni restino al centro dell’agenda europea, pure in un contesto di forte diminuzione degli sbarchi rispetto al biennio 2015-2016. In tale sede, i 14 Stati membri partecipanti hanno espresso preoccupazione per la situazione libica, hanno sottolineato la necessità di cercare un equilibrio tra i principi di solidarietà e responsabilità, cui dovrebbero essere ispirate le politiche di asilo e immigrazione, e hanno affermato la necessità di garantire a tutti gli Stati membri, anche quelli di frontiera, l’assistenza economica e finanziaria necessaria per portare a compimento i rimpatri e domandato a tal fine il supporto delle agenzie europee (in particolare la guardia costiera e di frontiera europea) e dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni per i rimpatri volontari. Solo alcuni hanno però convenuto sulla necessità che le operazioni di sbarco e redistribuzione debbano avvenire il più rapidamente possibile, tenendo conto della vulnerabilità dei singoli e delle capacità di accoglienza degli Stati, con l’introduzione di un meccanismo temporaneo di ripartizione, in attesa della riforma del sistema Dublino.

Atti adottati

Quadro per l’interoperabilità tra i sistemi di informazione dell’UE. A maggio sono stati adottati due regolamenti volti ad assicurare una migliore collaborazione tra i sistemi di informazione dell’UE relativi alla sicurezza, alla migrazione e alla gestione delle frontiere. Si tratta del regolamento (UE) 2019/817 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che istituisce un quadro per l’interoperabilità tra i sistemi di informazione dell’UE nel settore delle frontiere e dei visti e che modifica i regolamenti (CE) n. 767/2008, (UE) n. 2016/399, (UE) 2017/2226, (UE) 2018/1240, (UE) 2018/1726 e (UE) 2018/1861 del Parlamento europeo e del Consiglio e le decisioni 2004/512/CE e 2008/633/GAI del Consiglio, in GUEE L 135 del 22.5.2019, p. 27 ss. e del regolamento (UE) 2019/818 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2019, che istituisce un quadro per l’interoperabilità tra i sistemi di informazione dell’UE nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria, asilo e migrazione, e che modifica i regolamenti (UE) 2018/1726, (UE) 2018/1862 e (UE) 2019/816, in GUUE L 135 del 22.5.2019, p. 85 ss.. Considerate una priorità politica per il biennio 2018-2019, le nuove norme dovrebbero facilitare l’accesso alle informazioni rilevanti per le guardie di frontiera e gli operatori di polizia, che potranno interrogare simultaneamente più sistemi d’informazione, effettuando controlli incrociati di dati biometrici e ricevendo segnalazioni in caso di identità multiple o false.

Regolamento che istituisce un sistema rafforzato di visti. È stato adottato il regolamento (UE) 2019/1155 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recante modifica del regolamento (CE) n. 810/2009 che istituisce un codice comunitario dei visti (codice dei visti), in GU L 188 del 12.7.2019, p. 25 ss. Le modifiche apportate al codice dei visti sono volte a consentire procedure più snelle per l’ottenimento del visto, che potrà essere richiesto già sei mesi prima del viaggio, anche per via elettronica. È inoltre previsto un leggero aumento dei diritti per il rilascio del visto, portati a 80 euro. L’aspetto più significativo consiste nella possibilità di rivedere le condizioni per il rilascio dei visti sulla base della cooperazione degli Stati terzi in relazione ai rimpatri e alla riammissione dei migranti irregolari. Ai sensi del nuovo art. 25-bis del codice visti, introdotto dal regolamento 2019/1155, la Commissione valuterà regolarmente, con cadenza almeno annuale, la cooperazione dei Paesi terzi in materia di riammissione, sulla base di una serie di parametri, ed esaminerà eventuali notifiche degli Stati membri concernenti problemi pratici sostanziali e persistenti, riscontrati nella cooperazione con un paese terzo in materia di riammissione di migranti in situazione irregolare. In caso di valutazione negativa, potranno essere applicate procedure più rigorose nel rilascio del visto ai cittadini dello Stato terzo in questione, quali ad esempio il raddoppio dei diritti per il rilascio dei visti.

Varie

Collaborazione della guardia europea di frontiera e di costiera europea con l’Albania. Il 1° maggio è entrato in vigore l’Accordo sullo status tra l’Unione europea e la Repubblica d’Albania riguardante le azioni dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera nella Repubblica d’Albania (altri sono stati siglati tra luglio 2018 e febbraio 2019 con Bosnia Erzegovina, Macedonia, Montenegro e Serbia). Su questa base, a fine maggio, è stata avviata la prima operazione congiunta sul territorio di un Paese confinante non UE. Le squadre dell’Agenzia sono state inviate, insieme alle guardie di frontiera albanesi, alla frontiera greco-albanese per rafforzare la gestione delle frontiere e incrementare la sicurezza alle frontiere esterne dell’UE, in pieno accordo con tutti i Paesi interessati. Pur fornendo la guardia di frontiera e costiera europea sostegno e assistenza, a livello tecnico e operativo (ad es. nello svolgimento dei controlli ai valichi), l’Albania resta responsabile della gestione delle proprie frontiere.

Cooperazione in materia di migrazione tra l’Unione Europea e l’Organizzazione Internazionale delle migrazioni. Il 4 giugno 2019, funzionari dell’Unione Europea e dell’Organizzazione Internazionale per la migrazione si sono riuniti a Bruxelles per promuovere la cooperazione sugli aspetti strategici in materia di migrazione. Si tratta del sesto incontro annuale nel quadro di un dialogo ad alto livello tra UE e IOM, promosso nell’ambito del quadro strategico sulla cooperazione istituito tra le due organizzazioni nel 2012.

Piano d’azione congiunto Europol – Guardia europea di costiera e di frontiera. A margine del Consiglio giustizia e affari interni tenutosi a Lussemburgo, il 7 giugno 2019 Europol e la Guardia europea di costiera e di frontiera hanno adottato un nuovo piano d’azione congiunto. Il Piano è volto a rafforzare la cooperazione tra le due Agenzie finalizzata, in particolare, al contrasto della criminalità transnazionale e del terrorismo.

Informazioni in merito ai nuovi obblighi in capo ai vettori. Il 4 giugno, la Commissione europea e l’agenzia dell’Unione Europea per la gestione operativa di sistemi IT su larga scala nello spazio di libertà sicurezza e giustizia (eu-LISA), hanno promosso un incontro informale con i rappresentanti delle associazioni dei vettori del trasporto aereo marittimo e ferroviario, con l’obiettivo di fornire informazioni sui nuovi obblighi incombenti ai sensi dei nuovi regolamenti UE che istituiscono il sistema di ingresso/uscita (EES) e il sistema europeo di informazione e autorizzazione di viaggio (ETIAS).

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

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