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Fascicolo 1, Marzo 2023


«Ogni classificazione delle popolazioni è arbitraria. Trovo disgustosa la situazione attuale e ammiro chi si oppone ma soprattutto l’ostinazione e il coraggio straordinario dei migranti»

(Étienne Balibar, in Confini, mobilità e migrazioni. Una cartografia dello spazio europeo, a cura di Lorenzo Navone, Milano, AgenziaX, 2020).

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo

Nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo e riforma del sistema comune europeo di asilo. In previsione dell’avvicinarsi del termine della legislatura in corso (e del rischio che la riforma del sistema di asilo non veda la luce neanche in questo quinquennio), il 7 settembre la Presidente del Parlamento europeo insieme ai rappresentanti delle successive presidenze (Repubblica Ceca, Svezia, Spagna, Belgio) dell’Unione europea e di quella francese hanno firmato un accordo,

con cui è stata definita una «tabella di marcia comune del Parlamento europeo e delle Presidenze di turno del Consiglio sull'organizzazione, il coordinamento e l'attuazione della tempistica dei negoziati tra i colegislatori sul sistema comune europeo di asilo e sul nuovo patto europeo sulla migrazione e l'asilo», con l’obiettivo di definire le tempistiche di negoziato delle proposte attualmente pendenti, ai fini di una loro approvazione entro febbraio 2024.

Relazione sulla migrazione e l'asilo. Ad ottobre, la Commissione ha pubblicato una relazione sulla migrazione a l’asilo, in cui ha presentato gli sviluppi principali nel settore della migrazione e dell'asilo e ha fatto il punto sui progressi conseguiti nel corso dell'anno riguardo al nuovo patto sulla migrazione e l'asilo. La relazione ha ricordato l'accoglienza senza precedenti a milioni di persone in fuga dalla guerra in Ucraina, grazie alla prima attivazione della direttiva sulla protezione temporanea, alla creazione di una piattaforma di solidarietà e all'attuazione di un piano in dieci punti per una risposta europea coordinata. La Commissione ha, in proposito, comunicato l’intenzione di prorogare automaticamente la protezione temporanea di due periodi di sei mesi, fino a marzo 2024, e il Consiglio giustizia e affari interni, nel corso della riunione del 14 ottobre, ne ha preso atto. La relazione sottolinea, altresì, l'attenzione particolare dedicata alla gestione delle frontiere esterne, tramite l'attuazione della nuova architettura informatica e dell'interoperabilità e l’intensificazione degli sforzi per realizzare una cooperazione nel settore della migrazione con i paesi terzi. Sono, in particolare, stati registrati progressi nella gestione dei rimpatri, della riammissione, delle frontiere e della lotta contro le reti di trafficanti, grazie a partenariati con i principali paesi terzi. La relazione dà ulteriormente atto della collaborazione realizzata con i paesi di origine e di transito, con le compagnie aeree e le autorità dell'aviazione civile per formare una coalizione diretta a contrastare i c,d, attacchi ibridi.

Dimensione esterna della migrazione e sulla situazione lungo le principali rotte migratorie. Il 25 novembre si è tenuta una riunione straordinaria del Consiglio GAI. «sulla situazione lungo tutte le rotte migratorie e su una via d'uscita comune». La riunione si è svolta in una situazione di crescente pressione migratoria, in particolare attraverso il Mediterraneo e i Balcani occidentali, nonché per l’afflusso di sfollati in fuga dall’Ucraina. In base ai dati preliminari di Frontex, nel 2022 sono stati rilevati circa 330.000 ingressi irregolari alle frontiere esterne dell'UE, con un aumento del 64% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. stesso periodo dell'anno precedente. Il numero totale più alto dal 2016. Inoltre, circa 4 milioni di rifugiati provenienti dall'Ucraina hanno ricevuto la protezione temporanea nell'Unione europea. Nell'ambito di questo quadro generale, la Commissione europea ha presentato un piano d'azione sul Mediterraneo centrale pubblicato il 21 novembre. Il piano d'azione propone una serie di 20 misure articolate attorno a tre pilastri, rivolte sia alla UE sia agli Stati membri. Le misure mirano a ridurre la migrazione irregolare, a fornire soluzioni nel settore della ricerca e del salvataggio e a rafforzare la solidarietà, insieme alla responsabilità, tra gli Stati membri. La Commissione è stata invitata a proporre piani d'azione sulle restanti rotte.

Allargamento dell’area Schengen. La Commissione ha invitato il Consiglio ad adottare le decisioni necessarie per consentire a Bulgaria, Romania e Croazia di partecipare pienamente all'area Schengen. Nella comunicazione adottata il 16 novembre “Rafforzare Schengen con la piena partecipazione della Bulgaria, della Romania e della Croazia allo spazio senza controlli alle frontiere interne”, la Commissione ha fatto il punto sui risultati conseguiti dai tre Stati membri nell'applicazione dell’acquis di Schengen. La Commissione ritiene che Bulgaria, Romania e Croazia abbiano dimostrato di aver soddisfatto tutte le condizioni richieste, avendo attuato tutti gli strumenti, le strutture e le procedure necessarie. In particolare, il rapporto della missione conoscitiva in Bulgaria e Romania coordinata dall'Unità Governance Schengen della DG HOME e composta da 17 esperti degli Stati membri e da rappresentanti di Frontex, Europol e dell'Agenzia per i diritti fondamentali e le misure adottate dalla Croazia per rafforzare la protezione dei diritti fondamentali alla frontiera esterna, hanno messo in luce che questi Paesi sono pronti ad aderire a Schengen.

Atti adottati

Sospensione facilitazione dei visti. Il 9 settembre è stata adottata la decisione (UE) 2022/1500 del Consiglio sulla sospensione totale dell'applicazione dell'accordo tra la Comunità europea e la Federazione russa di facilitazione del rilascio dei visti ai cittadini dell'Unione europea e della Federazione russa. La decisione sospende totalmente l'accordo tra l'UE e la Russia di facilitazione del rilascio dei visti entrato in vigore il 1o giugno 2007 e, pertanto, ai cittadini russi si applicheranno le disposizioni generali del codice dei visti (regolamento (CE) n. 810/2009). Ciò comporta un aumento dei diritti per le domande di visto da 35 EUR a 80 EUR, e la necessità di presentare documenti giustificativi supplementari, un aumento dei tempi di trattamento dei visti e norme più restrittive per il rilascio dei visti per ingressi multipli. In pari data la Commissione ha presentato una comunicazione recante orientamenti per il sistema generale di rilascio dei visti ai richiedenti russi in seguito alla decisione (UE) 2022/1500 del Consiglio, del 9 settembre 2022, sulla sospensione totale dell'applicazione dell'accordo tra la Comunità europea e la Federazione russa di facilitazione del rilascio dei visti ai cittadini dell'Unione europea e della Federazione russa, in cui ha fornito indicazioni ai consolati per la gestione delle domande di visto di breve durata presentate da cittadini russi, riconoscendo ampia discrezionalità e maggiore controllo nel trattamento delle stesse. A seguito della mobilitazione dei riservisti disposta in Russia, nelle settimane successive la Commissione ha rivisto gli orientamenti, invitando i consolati a tenere in debito conto le richieste di protezione di quanti hanno deciso di lasciare il Paese per sottrarsi alla leva militare.

Croazia. A dicembre è stata adottata la decisione (UE) 2022/2451 del Consiglio dell'8 dicembre 2022 relativa alla piena applicazione delle disposizioni dell’acquis di Schengen nella Repubblica di Croazia. Dal 1º gennaio 2023 non sono più attuati i controlli sulle persone alle frontiere interne terrestri e marittime tra la Croazia e gli altri paesi dello spazio Schengen. I controlli alle frontiere aeree interne saranno eliminati dal 26 marzo 2023, considerata la necessità di far coincidere questa data con le date dell'orario estivo/invernale della IATA. Dal 1º gennaio 2023 la Croazia ha iniziato a rilasciare visti Schengen ed è in grado di utilizzare appieno il sistema d'informazione Schengen (SIS).

Aumento dei diritti per i visti nei confronti dei cittadini gambiani. Alla luce della valutazione periodica della cooperazione dei paesi terzi in materia di riammissione, ai sensi dell’art. 25 bis, par. 2, del regolamento (CE) n. 810/2009, la cooperazione del Gambia con l’Unione in materia di riammissione è stata ritenuta insufficiente ed è stato pertanto considerato necessario un intervento dell’Unione. È stata, quindi, adottata la decisione di esecuzione (UE) 2022/2459 del Consiglio dell'8 dicembre 2022 relativa all’applicazione di un aumento dei diritti per i visti nei confronti della Gambia . La decisione dispone, pertanto, un aumento dei diritti di visto (120 euro) per cittadini gambiani soggetti all’obbligo del visto a norma del regolamento (UE) 2018/1806.

Documenti di viaggio della Federazione Russa. È stata adottata la decisione (UE) 2022/2512 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 dicembre 2022 relativa alla non accettazione dei documenti di viaggio della Federazione russa rilasciati in Ucraina e Georgia. La decisione dispone (salvo specifiche eccezioni) che i documenti di viaggio della Federazione russa (documenti di viaggio russi) rilasciati nelle regioni o nei territori in Ucraina che sono occupati dalla Federazione russa o nei territori separatisti in Georgia, che al momento dell’entrata in vigore della decisione non erano sotto il controllo del governo georgiano, non sono accettati come documenti di viaggio validi ai fini del rilascio di un visto a norma del regolamento (CE) n. 810/2009 e dell’attraversamento delle frontiere esterne a norma del regolamento (UE) 2016/399.

Proposte legislative

Tratta di esseri umani. Il 19 dicembre la Commissione ha presentato una proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime. La proposta della Commissione è stata formulata alla luce dell’esperienza maturata dagli Stati membri nel recepimento e nell'attuazione della direttiva 2011/36/UE (c.d. direttiva anti-tratta) e tiene conto degli sviluppi verificatisi dal 2011 e delle più recenti tendenze osservate nel settore della lotta alla tratta di esseri umani, prendendo atto delle proposte di miglioramento formulate da un'ampia gamma di portatori di interessi. In tal senso, il quadro predisposto dalla proposta dovrebbe far sì che gli ordinamenti giuridici nazionali degli Stati membri siano aggiornati e meglio strutturati per far fronte alle sfide attuali. In particolare, tra le varie modifiche, il testo propone di includere il matrimonio forzato come particolare forma di violenza contro le donne e le ragazze e l'adozione illegale nell'elenco delle forme minime di sfruttamento (art. 2, par. 3), nonché di prevedere esplicitamente che gli atti dolosi e i mezzi di cui all'art. 2, par. 1, nonché lo sfruttamento ai sensi dell'art. 2, par. 3, comprendano gli atti commessi mediante l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Dovrebbe, inoltre, essere introdotto un regime obbligatorio di sanzioni applicabili alle persone giuridiche, differenziato per i reati semplici e per i reati aggravati, ed essere istituiti nuovi reati riguardanti l'uso di servizi oggetto di sfruttamento attuati nella consapevolezza che chi presta tali servizi è vittima di un reato di tratta.

Varie

Protezione temporanea. Successivamente all’adozione della decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio del 4 marzo 2022 che accerta l'esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall'Ucraina ai sensi dell'articolo 5 della direttiva 2001/55/CE e che ha come effetto l'introduzione di una protezione temporanea, la Commissione ha pubblicato diversi chiarimenti in risposta alle domande più frequenti che le sono state rivolte, anche in relazione alla condizione dei minori non accompagnati e separati. I documenti sono disponibili sul sito web della Commissione.

Cooperazione con i Balcani occidentali. In vista del vertice UE-Balcani occidentali del 6 dicembre 2022 e del Consiglio Giustizia e Affari interni dell'8 dicembre, la Commissione ha presentato un piano d'azione dell'UE sui Balcani occidentali. Il piano d'azione fa seguito al Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni del 25 novembre, in cui i ministri si sono impegnati ad attuare il piano d'azione dell'UE sul Mediterraneo centrale. Il piano prevede 20 misure operative in 5 pilastri: 1) rafforzamento della gestione delle frontiere lungo le rotte; 2) velocizzazione delle procedure di asilo e sostegno alla capacità di accoglienza; 3) lotta al traffico di migranti; 4) rafforzamento della cooperazione per la riammissione e i rimpatri; 5) allineamento con i criteri della politica dei visti UE.

Procedure legislative in corso. In occasione del Consiglio GAI dell’9 e 10 dicembre, la presidenza ceca ha presentato un documento di sintesi, in cui ha informato circa lo stato delle procedure legislative in corso, incluse quelle sulla migrazione e l’asilo.

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

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via delle Pandette 35, 50127 Firenze

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