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Fascicolo 2, Luglio 2023


Una volta ancora -non la prima volta, tanto meno l'ultima - il bacino del Mediterraneo è tracciato da esuli sconfitti e braccati alla ricerca di una patria appena abbandonata in macerie e perpetuamente promessa, di un'identità profonda che non mette radici se non nel futuro, e non si purifica se non contaminandosi
 
(Vittorio Sermonti, Eneide, Milano, 2008)
 

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo.

Consiglio europeo straordinario. Le politiche di immigrazione e asilo sono state discusse nel corso della riunione del Consiglio europeo straordinario svoltosi il 9 febbraio. I leader dei Paesi UE hanno esaminato di diversi aspetti, tra cui la gestione dei confini, l’asilo e la protezione dei diritti fondamentali, con un focus marcatamente incentrato sulla c.d. dimensione esterna (cooperazione con i Paesi terzi, controllo dei confini, rimpatri e riammissioni).

La riunione era stata preceduta da una lettera indirizzata qualche giorno dai primi ministri di Austria, Danimarca, Estonia, Grecia, Lituania, Malta, Lettonia e Slovacchia al Presidente del Consiglio europeo e alla Presidente della Commissione europea. Nel documento si legge che «il sistema di asilo europeo e il suo bassissimo tasso di rimpatri costituiscono un fattore di attrazione», e si indica questo come il motivo per cui «i cittadini di Paesi terzi che non hanno bisogno di protezione internazionale continuano a rischiare la vita nei pericolosi viaggi verso l’Europa». Il Consiglio europeo ha, quindi, ribadito la determinazione ad assicurare il controllo efficace delle frontiere esterne, riconoscendo le specificità delle frontiere marittime e ha sottolineato la necessità di una cooperazione rafforzata in ordine alle attività di ricerca e soccorso. La presidenza svedese (in carica dal 1° gennaio) nel corso della successiva sessione del Consiglio “Giustizia e affari interni” del 9-10 marzo, ha confermato l’intenzione di portare avanti gli sforzi per costruire una politica globale in materia di migrazione e asilo. I ministri hanno sottolineato la necessità di intensificare l’attuazione dei piani d’azione sulle rotte del Mediterraneo centrale e dei Balcani occidentali e hanno invitato la Commissione a elaborare piani d’azione per le rotte orientale e occidentale. I ministri hanno ribadito l’impegno a compiere progressi per quanto riguarda il Patto sulla migrazione e l’asilo e hanno discusso del futuro della politica in materia di visti, invitando la Commissione a presentare una proposta legislativa volta a modificare il meccanismo di sospensione dell’esenzione dal visto (in considerazione del fatto che nel 2022 i cittadini dei Paesi liberalizzati dai visti hanno presentato un numero quasi record di domande di asilo, cioè più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2021, la Presidenza svedese ha ritenuto opportuno avviare un processo di riflessione). In una lettera indirizzata al Consiglio europeo, in previsione della riunione del 23-24 marzo, la Presidente della Commissione ha fornito un aggiornamento in merito ai progressi compiuti dal 9 febbraio.

Protezione temporanea ad un anno dalla sua attuazione. L’8 marzo la Commissione europea ha pubblicato la comunicazione “Protezione temporanea per le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina: un anno dopo”. Nel febbraio 2023 erano stati registrati più di 16 milioni di ingressi dall’Ucraina e dalla Moldavia nell’UE, di cui 14 milioni di cittadini ucraini. Gli attraversamenti delle frontiere dall’UE verso l’Ucraina e la Moldavia si attestano a oltre 11 milioni. Gli ingressi sono stati notevoli durante il primo mese dell’aggressione russa, con una media settimanale di 800.000 ingressi dall’Ucraina e dalla Moldavia e picchi di oltre 200.000 ingressi giornalieri. A partire da aprile 2022, la tendenza si è stabilizzata a circa 240.000 ingressi settimanali. Complessivamente nell’UE sono state effettuate quasi 4 milioni di registrazioni per la protezione temporanea, di cui oltre 3 milioni nella prima metà del 2022, in diminuzione progressiva da giugno 2022. La comunicazione fa il punto sull’attuazione della direttiva 2001/55/CE nel corso di un anno e individua i settori di intervento prioritari, in cui sono necessari sforzi costanti al fine di garantire i diritti stabiliti dalla direttiva. Inoltre, propone alcune riflessioni su come fare tesoro degli insegnamenti tratti da questa esperienza e rendere l’UE più resiliente e in grado di adattarsi alle sfide future.

Gestione integrata delle frontiere. Facendo seguito all’invito rivolto dal Consiglio europeo straordinario del 9 febbraio, che ha ribadito l’importanza di garantire un controllo efficace delle frontiere esterne marittime e terrestri dell’UE, il 14 marzo la Commissione ha pubblicato una comunicazione per definire la politica strategica pluriennale per la gestione europea integrata delle frontiere. L’elaborazione di una strategia per la gestione europea integrata delle frontiere (EIBM) si fonda sull’art. 8, par. 4, del regolamento che istituisce la guardia di frontiera e costiera europea (regolamento (UE) 2019/1896 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2019) e deve orientare il lavoro delle autorità nazionali degli Stati membri preposte alla gestione delle frontiere e dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Il regolamento (UE) 2019/1896 elenca 15 elementi per la creazione di una gestione europea integrata delle frontiere. In conformità dell’art. 8, par. 2, tenendo conto dell’analisi strategica dei rischi del 2022 e sulla base dei risultati della valutazione tematica delle strategie nazionali per la gestione integrata delle frontiere del 2019 e del 2020, e dopo aver consultato il Parlamento europeo e il Consiglio, la Commissione ha individuato le priorità politiche e gli orientamenti strategici relativi a questi 15 elementi (elencati nell’allegato I alla comunicazione).

 

Atti adottati

Guardia di frontiera e costiera europea. Il 24 febbraio è stata adottata la decisione (UE) 2023/418 del Consiglio relativa alla conclusione dell’accordo tra l’Unione europea e la Repubblica di Macedonia del Nord relativo alle attività operative svolte dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera nella Repubblica di Macedonia del Nord, con cui è stato approvato l’accordo sullo status che disciplina tutti gli aspetti necessari al dispiegamento di squadre per la gestione delle frontiere attinte dal corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea nella Repubblica di Macedonia del Nord.

Protezione temporanea. Il 21 marzo è stata approvata la decisione (UE) 2023/671 che autorizza l’avvio di negoziati per un accordo tra l’Unione europea e la Confederazione svizzera che stabilisce una base per lo scambio di informazioni sulle persone che beneficiano della protezione temporanea. Poiché molti beneficiari di protezione temporanea nel territorio della Svizzera potrebbero aver precedentemente registrato i loro dati personali conformemente alla direttiva 2001/55/EC in uno Stato membro, lo scambio di tali dati può consentire agli Stati membri interessati di non fornire più, alle persone che non sono più sul loro territorio, l’assistenza necessaria correlata al diritto alla protezione temporanea.

Liberalizzazione dei visti con il Kosovo. Il 23 aprile è stato adottato il regolamento (UE) 2023/850 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 aprile 2023 che modifica il regolamento (UE) 2018/1806, che adotta l’elenco dei Paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all’atto dell’attraversamento delle frontiere esterne e l’elenco dei Paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo. Il Kosovo ha soddisfatto le condizioni previste dalla sua tabella di marcia verso un regime di esenzione dal visto. Sulla base della valutazione di una serie di criteri elencati nell’articolo 1 del regolamento (UE) 2018/1806, risulta opportuno esonerare i titolari di passaporti rilasciati dal Kosovo dall’obbligo del visto per l’ingresso nel territorio degli Stati membri. L’esenzione dall’obbligo del visto garantirà che l’intera regione dei Balcani occidentali sia soggetta allo stesso regime in materia di visti.

 

Procedure in corso

Patto sulla migrazione e l’asilo. Il 20 aprile sono state presentate al Parlamento europeo, in seduta plenaria, le relazioni predisposte dai rispettivi relatori sulle seguenti proposte di riforma contenute nel Patto sulla migrazione e l’asilo: proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio concernente le situazioni di crisi e di forza maggiore nel settore della migrazione e dell’asilo; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che introduce accertamenti nei confronti dei cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne e modifica i regolamenti (CE) n. 767/2008, (UE) 2017/2226, (UE) 2018/1240 e (UE) 2019/817; proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla gestione dell’asilo e della migrazione e che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio e la proposta di regolamento (UE) XXX/XXX [Fondo Asilo e migrazione], nonché la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa allo status dei cittadini di Paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo (rifusione). Il Parlamento ha approvato le decisioni per l’avvio dei negoziati interistituzionali (ai sensi dell’art. 71 del proprio regolamento).

 

Varie

Entrata in vigore SIS. La decisione di esecuzione (UE) 2023/201 della Commissione del 30 gennaio 2023 ha fissato la data di entrata in funzione del Sistema d’informazione Schengen ai sensi del regolamento (UE) 2018/1861 del Parlamento europeo e del Consiglio e del regolamento (UE) 2018/1862 del Parlamento europeo e del Consiglio. La decisione è stata adottata dalla Commissione dopo aver verificato l’adozione degli atti di esecuzione necessari per l’applicazione dei suddetti regolamenti, e la notifica da parte degli Stati membri dell’introduzione delle necessarie disposizioni tecniche e giuridiche per trattare i dati del sistema d’informazione Schengen e scambiare informazioni supplementari ai sensi di detti regolamenti, nonché la comunicazione  da parte di eu-LISA in merito al completamento di tutte le attività di collaudo relative al SIS centrale e all’interazione tra l’unità di supporto tecnico del SIS centrale (CS-SIS) e i sistemi nazionali (N.SIS). Il SIS è, pertanto, entrato in vigore il 7 marzo.

Piattaforma sulla migrazione per motivi di lavoro. Il 10 gennaio la Commissaria per gli affari interni, Ylva Johansson, e il commissario per l’occupazione e i diritti sociali, Nicolas Schmit, hanno ospitato la prima riunione della piattaforma sulla migrazione per motivi di lavoro con i rappresentanti degli Stati membri specializzati in politiche migratorie e occupazionali, nonché delle parti sociali ed economiche europee. La piattaforma è stata istituita per promuovere la migrazione di manodopera verso l’UE, con l’obiettivo di attrarre le competenze e i talenti necessari dai Paesi terzi, nell’ambito del pacchetto “competenze e talenti” adottato dalla Commissione nell’aprile 2022.

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

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