LO STATUS DI RIFUGIATO
Appartenenza ad un particolare gruppo sociale
Nel periodo in rassegna, molte le decisioni relative al riconoscimento della protezione maggiore in favore di persone straniere, donne o uomini, vittime di tratta degli esseri umani.
La Suprema Corte, con
ordinanza n. 16243 dell’8.6.2023
, pronunciandosi sul ricorso proposto da una donna nigeriana, ritenuta vittima di tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, espressamente richiamando i principi affermati nella sentenza n. 676 del 12.1.2022, sotto il profilo probatorio, ha ribadito che: «al fine di verificare la sussistenza di una condizione di soggezione a tratta a fini di sfruttamento sessuale, poiché alcuni degli elementi caratteristici delle dichiarazioni di chi si trovi in questa situazione sono la contraddittorietà e la frammentazione del contenuto del racconto, anche a causa di una latente condizione di timore, la credibilità della storia (che opera ad un tempo sul piano dell'allegazione e della prova dei fatti) deve essere valutata dal giudice di merito verificando, da un lato, la rappresentazione di una vicenda personale autenticamente riferibile alla richiedente asilo, dall’altro la stretta vicinanza della complessità delle dichiarazioni rese agli elementi distintivi ricorrenti delle vicende di tratta, da valutarsi alla luce dei criteri interpretativi indicati in proposito nelle linee guida elaborate dall’U.N.H.C.R.».
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