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Fascicolo 2, Luglio 2024


«Il volontariato, nelle sue diverse forme, è un orgoglio del nostro Paese. Trasmette energia preziosa. I valori che esprime sono parte della cultura e della stessa identità del nostro popolo. Questo è il carattere dell’Italia, ampiamente diffuso nella concreta vita quotidiana, ed è quel che la rende, in conformità alla sua storia, un Paese di grande civiltà.

Contro questa grande civiltà stridono - gravi ed estranei - episodi e comportamenti come quello avvenuto tre giorni fa, quando il giovane Satnam Singh, lavoratore immigrato, è morto, vedendosi rifiutati soccorso e assistenza dopo l’ennesimo incidente sul lavoro.

Una forma di lavoro che si manifesta con caratteri disumani e che rientra in un fenomeno - che affiora non di rado - di sfruttamento del lavoro dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli.

Fenomeno che, con rigore e con fermezza, va ovunque contrastato, totalmente eliminato e sanzionato, evitando di fornire l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo».

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, 22.6.24

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo

Sviluppi delle politiche di immigrazione e asilo. Il 12 marzo la Commissione ha adottato la Comunicazione Il giusto equilibrio sulla migrazione: un approccio equo e risoluto allo stesso tempo, in cui ha valutato i progressi compiuti nel settore della migrazione e dell’asilo nei precedenti quattro anni, individuando le priorità ed i principali settori in cui è necessaria un’azione nei prossimi mesi. Tra i principali risultati conseguiti, la Comunicazione individua gli atti legislativi che compongono il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo (infra in atti adottati), ma anche le azioni operative attuate a sostegno degli Stati membri. Per quanto attiene alle prossime iniziative, dopo l’adozione formale delle proposte del Patto, la Comunicazione preannuncia la presentazione da parte della Commissione di un Piano di attuazione comune, entro giugno 2024, e l’accompagnamento degli Stati membri in ogni fase del processo di implementazione con un sostegno finanziario, tecnico e operativo. La Commissione continuerà, inoltre, a fornire un sostegno operativo mirato, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per affrontare la gestione quotidiana di pressioni e crisi acute. Infine, continuerà ad essere rafforzata la dimensione esterna della migrazione, investendo in partenariati globali con i Paesi terzi.

Dimensione esterna e contrasto dell’immigrazione irregolare. In occasione del Consiglio giustizia e affari interni del 4 e 5 marzo, i ministri hanno discusso dell’ulteriore sviluppo dei partenariati strategici con i Paesi di origine e di transito della migrazione irregolare. Dopo la firma, nel luglio 2023, di un Memorandum d’intesa con la Tunisia, che comprendeva un importante pilastro relativo alla migrazione, l’8 marzo è stato avviato un Partenariato strategico con la Mauritania e il 17 marzo con l’Egitto, in cui la migrazione figura come un’area prioritaria di cooperazione. Nel corso della riunione, i ministri hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla prima valutazione, conclusa nel febbraio 2024, del Regolamento sulla guardia di frontiera e costiera europea. Questa valutazione, la prima dall’adozione del nuovo Regolamento nel 2019, contiene un bilancio positivo, pur individuando alcune carenze organizzative, tecniche e operative. I ministri hanno tenuto un dibattito orientativo anche sulla proposta di Direttiva recante norme minime per prevenire e contrastare il favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno non autorizzati nell’UE, attualmente all’esame degli esperti degli Stati membri nel pertinente gruppo di lavoro del Consiglio. I ministri si sono confrontati, in particolare, sulla questione se il reato di traffico di migranti debba avere tra i suoi elementi costitutivi l’esistenza di un vantaggio finanziario o materiale e sull’opportunità che la Direttiva contenga una clausola umanitaria, cioè una causa di esclusione del reato nel caso di assistenza fornita per ragioni principalmente umanitarie. Nel corso della riunione del 21-22 marzo del Consiglio europeo, i capi di Stato e di governo hanno ribadito la volontà di rafforzare tutti gli strumenti a disposizione per contrastare efficacemente il traffico e la tratta di esseri umani.

 

Atti adottati

Permesso di soggiorno unico. È stata adottata la Direttiva (UE) 2023/1233 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 aprile 2024 relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di Paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di Paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro. La revisione prevede tempi più brevi per il rilascio del permesso (entro tre mesi dal ricevimento della domanda completata) e mira a rafforzare i diritti dei lavoratori di Paesi terzi, consentendo il cambio di datore di lavoro e un periodo limitato di disoccupazione. La Direttiva dovrà essere recepita entro il 21 maggio 2026.

Patto sulla migrazione e l’asilo. Sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 22 maggio 2024 i diversi strumenti che compongono il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. Il pacchetto approvato comprende dieci fascicoli legislativi:

  1. Regolamento (UE) 2024/1347 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, recante norme sull’attribuzione a cittadini di Paesi terzi o apolidi della qualifica di beneficiario di protezione internazionale, su uno status uniforme per i rifugiati o per le persone aventi titolo a beneficiare della protezione sussidiaria e sul contenuto della protezione riconosciuta, che modifica la Direttiva 2003/109/CE del Consiglio e che abroga la Direttiva 2011/95/UE del Parlamento europeo e del Consiglio;
  2. Regolamento (UE) 2024/1348 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale nell’Unione e abroga la direttiva 2013/32/UE;
  3. Direttiva (UE) 2024/1346 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale;
  4. Regolamento (UE) 2024/1351 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, sulla gestione dell’asilo e della migrazione, che modifica i Regolamenti (UE) 2021/1147 e (UE) 2021/1060 e che abroga il Regolamento (UE) n. 604/2013;
  5. Regolamento (UE) 2024/1358 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, che istituisce l’«Eurodac» per il confronto dei dati biometrici ai fini dell'applicazione efficace dei Regolamenti (UE) 2024/1351 e (UE) 2024/1350 o del Parlamento europeo e del Consiglio e della Direttiva 2001/55/CE del Consiglio e ai fini dell’identificazione dei cittadini di Paesi terzi e apolidi il cui soggiorno è irregolare, e per le richieste di confronto con i dati Eurodac presentate dalle autorità di contrasto degli Stati membri e da Europol a fini di contrasto, che modifica i Regolamenti (UE) 2018/1240 e (UE) 2019/818 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga il Regolamento (UE) n. 603/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;
  6. Regolamento (UE) 2024/1349 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, che stabilisce una procedura di rimpatrio alla frontiera e che modifica il Regolamento (UE) 2021/1148;
  7. Regolamento (UE) 2024/1352 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, recante modifica dei Regolamenti (UE) 2019/816 e (UE) 2019/818, allo scopo di introdurre accertamenti nei confronti dei cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne;
  8. Regolamento (UE) 2024/1356 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, che introduce accertamenti nei confronti dei cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne e modifica i Regolamenti (CE) n. 767/2008, (UE) 2017/2226, (UE) 2018/1240 e (UE) 2019/817;
  9. Regolamento (UE) 2024/1359 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, concernente le situazioni di crisi e di forza maggiore nel settore della migrazione e dell’asilo e che modifica il Regolamento (UE) 2021/1147;
  10. Regolamento (UE) 2024/1350 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 maggio 2024, che istituisce un quadro dell’Unione per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria e modifica il regolamento (UE).

 

Procedure in corso

Prevenzione e repressione della tratta di esseri umani e protezione delle vittime. Il 23 gennaio, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico sulla proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la Direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime. Le norme dovrebbero rafforzare gli strumenti per indagare e perseguire nuove forme di sfruttamento, comprese quelle che avvengono online. Tra le altre novità, si prevede l’inclusione dello sfruttamento della maternità surrogata, del matrimonio forzato e dell’adozione illegale nella definizione di tratta di esseri umani e la tratta commessa attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sarà considerata una circostanza aggravante quando riguarda lo sfruttamento sessuale. Gli Stati membri dovranno istituire meccanismi di riferimento formali, per migliorare l’identificazione precoce e l’assistenza delle vittime, nonché punti focali nazionali unici, che costituiranno la base di un meccanismo di riferimento europeo. Saranno, inoltre, istituiti coordinatori nazionali anti-tratta e gli Stati membri avranno anche la possibilità di designare organismi indipendenti. Diventeranno obbligatori l’adozione e l’aggiornamento periodico di piani d’azione nazionali così come la raccolta di dati a livello UE sulla tratta di esseri umani, sulla base di indicatori specifici, che sarà pubblicata annualmente da Eurostat.

Codice frontiere Schengen. Il 6 febbraio il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un Accordo politico tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica del Regolamento (UE) 2016/399 che istituisce un codice unionale relativo al regime di attraversamento delle frontiere da parte delle persone. L’Accordo comprende, tra l’altro, misure per contrastare la c.d. strumentalizzazione dei migranti, un quadro rafforzato per l’uso della cooperazione transfrontaliera di polizia nelle regioni di confine, come alternativa ai controlli alle frontiere interne, un quadro rivisto per l’eventuale reintroduzione dei controlli alle frontiere interne come misura di ultima istanza, in un sistema strutturato con limiti di tempo definiti e maggiori garanzie, restrizioni di viaggio per i cittadini di Paesi terzi alle frontiere esterne dell’UE in occasione di emergenze sanitarie gravi, con regole comuni e semplificate per limitare gli spostamenti dei cittadini non UE.

Informazioni avanzate sui passeggeri. Il 1° marzo è stato raggiunto un Accordo politico sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla raccolta e sul trasferimento delle informazioni anticipate sui passeggeri (API) al fine di migliorare e agevolare i controlli alle frontiere esterne, che modifica il Regolamento (UE) 2019/817 e sul regolamento (UE) 2018/1726 e abroga la direttiva 2004/82/CE del Consiglio e sulla proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla raccolta e sul trasferimento di informazioni anticipate sui passeggeri a fini di prevenzione, accertamento, indagine e azione penale riguardo ai reati di terrorismo e ai reati gravi, e che modifica il regolamento (UE) 2019/818. Le nuove norme sono intese a fornire maggiori informazioni alle autorità di frontiera e di contrasto, anche a fini di prevenzione, accertamento, indagine e perseguimento dei reati di terrorismo gravi. I regolamenti riguarderanno i voli all’interno, verso e dall’UE.

 

Varie

Meccanismo volontario di ricollocamento. All’inizio di febbraio oltre 4.000 richiedenti asilo nell’UE sono stati ricollocati in altri Paesi europei nell’ambito dell’attuale meccanismo di solidarietà volontaria (che dal 2026 sarà sostituito dal nuovo quadro sulla solidarietà contenuto nel Regolamento sulla gestione della migrazione e dell’asilo, approvato nell’ambito del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo). Questa cooperazione consente ai richiedenti asilo di essere ricollocati dal Paese ospitante dell’UE di primo ingresso, spesso a seguito di sbarchi dopo operazioni di ricerca e salvataggio, in un altro Paese europeo. Gli Stati membri e gli altri Paesi europei partecipanti hanno messo a disposizione più di 8.000 posti per la ricollocazione dei richiedenti asilo. Attuato dal 2022 su base volontaria, con il sostegno dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, il meccanismo volontario di solidarietà è inteso ad alleviare la pressione sui sistemi locali di accoglienza e asilo a Cipro, Grecia, Malta, Italia e Spagna.

Spazio Schengen. Il 16 aprile la Commissione ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Schengen e ha fissato le priorità per l’anno a venire. Nel 2023 sono stati rilasciati oltre 10 milioni di visti Schengen e più di mezzo miliardo di passeggeri hanno visitato l’area Schengen, raggiungendo il 92% dei livelli pre-pandemia del 2019. Dal rapporto risulta che le norme Schengen sono ben applicate, anche se vi sono alcune lacune attuative. Un passo significativo è stata la revoca dei controlli alle frontiere aeree e marittime interne con la Bulgaria e la Romania il 31 marzo 2024. 

Politica dei visti. Con la Decisione di esecuzione (UE) 2024/1231 del Consiglio, del 12 aprile 2024, che abroga la Decisione di esecuzione (UE) 2022/2459 relativa all’applicazione di un aumento dei diritti per i visti nei confronti della Gambia è stato ripristinato il livello dei diritti di visto per i cittadini gambiani a 80 euro. I diritti erano stati aumentati a 120 euro con la decisione abrogata, in attuazione dell’articolo 25-bis, paragrafo 5, lettera a) del Regolamento (EC) n. 810/2009 (Codice visti), in quanto la cooperazione con l’Unione in materia di riammissione era stata ritenuta insufficiente. Il ripristino del precedente livello dei visti fa seguito ad un accertamento di miglioramenti sostanziali e duraturi per quanto riguarda l’organizzazione dei voli e delle operazioni di rimpatrio. La Commissione ha invece ritenuto insufficiente la cooperazione con l’Etiopia in materia di riammissione sia insufficiente, evidenziando in particolare problemi nell’identificazione dei cittadini etiopi il cui soggiorno nel territorio degli Stati membri è irregolare. Tali problemi sono dovuti alla mancata risposta da parte delle autorità etiopi alle richieste di riammissione, alle difficoltà nel rilascio di documenti di viaggio provvisori, che generalmente non sono forniti nemmeno quando la cittadinanza è stata precedentemente confermata, e alle difficoltà relative all’organizzazione di operazioni di rimpatrio per i rimpatri volontari e forzati su voli di linea e voli charter. Pertanto è stata adottata la Decisione di esecuzione (UE) 2024/1341 del Consiglio, del 29 aprile 2024, relativa alla sospensione di alcune disposizioni del regolamento (CE) n. 810/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio nei confronti dell’Etiopia.

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