>

Fascicolo 1, Marzo 2024


«Creare una nuova cultura non significa solo fare individualmente delle scoperte "originali",

significa anche e specialmente diffondere criticamente delle verità già scoperte,

"socializzarle" per così dire e pertanto farle diventare base di azioni vitali».

Antonio Gramsci

 

Osservatorio europeo

Atti di indirizzo

Patto sulla migrazione e l’asilo. All’esito di un complesso negoziato, sotto l’impulso della presidenza spagnola, il 20 dicembre il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sugli elementi politici fondamentali di cinque regolamenti che compongono il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo (il complesso di misure presentate dalla Commissione europea nel settembre 2020 per la riforma delle politiche europee di asilo e immigrazione).

L’accordo riguarda le proposte sui c.d. regolamenti procedure, gestione della migrazione, screening, Eurodac e sulle situazioni di crisi. Le diverse disposizioni devono essere definite nel corso di negoziati tecnici, nei primi mesi del 2024. Il processo si concluderà solo con l’approvazione formale da parte del Consiglio e del Parlamento europeo. La riforma include anche ulteriori strumenti (la rifusione della direttiva sulle condizioni di accoglienza, un nuovo regolamento sulle qualifiche per il riconoscimento della protezione internazionale e il regolamento sul reinsediamento), che erano stati presentati dalla Commissione nel 2016 e sui quali era già stato raggiunto un accordo politico tra i co-legislatori. Il Parlamento europeo non ha, invece, trovato un’intesa sulla rifusione della direttiva rimpatri. Il processo sarà portato a compimento sotto l’egida della presidenza belga, in carica dal 1° gennaio 2024, che ha indicato tra le proprie priorità la riforma del sistema europeo di asilo e immigrazione e di Schengen.

Contrasto al traffico di migranti. In occasione del discorso sullo stato dell’Unione pronunciato il 13 settembre davanti al Parlamento europeo, la Presidente della Commissione, nel riaffermare la volontà di contrastare il traffico di esseri umani in modo più incisivo, anche mediante una nuova legislazione e governance, ha annunciato l’intenzione di organizzare una conferenza internazionale, che si è tenuta a Bruxelles il 28 novembre. Nel corso della Conferenza internazionale su un’alleanza globale per contrastare il traffico di migranti, la Commissione ha lanciato un appello per un’alleanza globale su questo tema. L’appello afferma che il traffico di migranti è un’attività criminale ai sensi del diritto internazionale ed europeo che non rispetta la vita umana e la dignità delle persone nel perseguimento di un profitto finanziario o materiale. Di conseguenza, è necessaria una risposta forte, unita e globale a questo fenomeno da parte di tutti gli attori statali e non statali. L’appello presenta una serie di proposte d’azione rivolte ai governi degli Stati, alle organizzazioni internazionali e ai fornitori di servizi online. In occasione del Consiglio GAI del 19-20 ottobre, i ministri degli interni degli Stati membri hanno discusso un documento predisposto dalla Presidenza spagnola che prevede il rafforzamento del quadro giuridico ed il potenziamento delle azioni di contrasto.

Dimensione esterna della migrazione. La volontà di rafforzare la dimensione esterna delle politiche di migrazione e asilo è stata a più riprese ribadita. Nella dichiarazione del presidente del Consiglio europeo in occasione del vertice di Granada del 6 ottobre, è stata affermata l’intenzione di perseguire «un approccio globale alla migrazione che unisca una maggiore azione esterna, partenariati globali reciprocamente vantaggiosi con i Paesi di origine e di transito, una risposta alle cause profonde della migrazione». In una lettera della presidente della Commissione Von der Leyen le azioni intraprese sono state illustrate nel dettaglio ed esaminate dal Consiglio europeo, in occasione della riunione del 26 e 27 ottobre. 

Immigrazione legale. A novembre la Commissione ha presentato una serie di nuove iniziative comprese in un pacchetto sulla mobilità delle competenze e dei talenti, con l’intento di rendere l’UE più attraente per i talenti provenienti da Paesi terzi e di facilitare la mobilità all’interno dell’Unione. Le misure comprendono una comunicazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni «sulla mobilità delle competenze e dei talenti», misure volte a promuovere il riconoscimento delle qualifiche e la mobilità nel settore dell’istruzione e della formazione e una proposta di regolamento concernente una nuova piattaforma online (il c.d. bacino di talenti dell’UE), intesa a favorire l’incontro tra i datori di lavoro nell’UE e le persone in cerca di lavoro nei Paesi terzi (infra).

Area Schengen. A novembre la Commissione ha adottato una raccomandazione sulla cooperazione tra gli Stati membri per quanto riguarda le minacce gravi alla sicurezza interna e all’ordine pubblico nello Spazio senza controlli alle frontiere interne. La raccomandazione è accompagnata da una relazione che illustra il processo di consultazione svoltosi, tra maggio e novembre 2023, con gli Stati membri che hanno reintrodotto i controlli di frontiera e con gli Stati membri interessati da tali controlli. La raccomandazione sottolinea che il ripristino dei controlli di frontiera deve rimanere un fatto eccezionale e rigorosamente limitato nel tempo, e deve costituire una misura di extrema ratio nel caso in cui sia stata accertata una minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna. La raccomandazione promuove l'uso di alternative ai controlli alle frontiere interne come pure maggiore cooperazione e scambio di informazioni in caso di ripristino di tali controlli.

Atti adottati

Protezione temporanea. Il 19 ottobre il Consiglio ha adottato la decisione di esecuzione (UE) 2023/2409 con cui la protezione temporanea concessa alle persone sfollate dall’Ucraina, di cui all’art. 2 della decisione di esecuzione (UE) 2022/382, è stata prorogata di un ulteriore anno fino al 4 marzo 2025.

Soppressione controlli alle frontiere aeree e marittime con Bulgaria e Romania. Il 30 dicembre il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2024/210 relativa alla piena applicazione delle disposizioni dell’acquis di Schengen nella Repubblica di Bulgaria e in Romania. A decorrere dal 31 marzo 2024 sono soppressi i controlli sulle persone alle frontiere aeree e marittime interne con e tra la Bulgaria e la Romania e le disposizioni dell’acquis di Schengen di cui all’allegato alla decisione si applicano alla Bulgaria e alla Romania nelle relazioni tra di loro e in quelle con gli altri Paesi UE (ad eccezione di Cipro e dell’Irlanda), nonché con l’Islanda, il Principato del Liechtenstein, il Regno di Norvegia e la Confederazione svizzera. Il Consiglio si è impegnato ad adoperarsi per adottare una decisione relativa alla soppressione dei controlli sulle persone alle frontiere terrestri interne.

Gestione banche dati europee nel settore della migrazione. Il 20 novembre è stata adottata la decisione di esecuzione (UE) 2023/2601 della Commissione, che stabilisce le norme dettagliate sulla gestione della funzionalità per la gestione centralizzata degli elenchi delle autorità nazionali competenti che hanno accesso al sistema di ingressi/uscite e al sistema di informazione visti. Ai sensi dell’art. 1, gli Stati membri sono tenuti a specificare le autorità nazionali competenti il cui personale è debitamente autorizzato a inserire, modificare, cancellare o consultare il sistema di ingressi/uscite (EES) e i dati del sistema di informazione visti (VIS) negli elenchi delle autorità nazionali competenti per ciascun sistema, di cui all’art. 9, par. 2, del regolamento (UE) 2017/2226 e all’art. 6, par. 3, del regolamento (CE) n. 767/2008.

Digitalizzazione delle procedure di visto. A novembre sono stati adottati due regolamenti con l’intento di modernizzare, semplificare e armonizzare il processo di richiesta del visto digitalizzando la procedura. In particolare, si prevede la creazione di un'unica piattaforma online che consenta ai viaggiatori di presentare una domanda (e pagare i relativi diritti) online per un visto Schengen, indipendentemente dal Paese Schengen che intendono visitare. Si tratta del regolamento (UE) 2023/2667 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 novembre 2023 che modifica i regolamenti (CE) n. 767/2008, (CE) n. 810/2009 e (UE) 2017/2226 del Parlamento europeo e del Consiglio, i regolamenti (CE) n. 693/2003 e (CE) n. 694/2003 del Consiglio e la Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen, per quanto riguarda la digitalizzazione della procedura di visto e del regolamento (UE) 2023/2685 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 novembre 2023, che modifica il regolamento (CE) n. 1683/95 del Consiglio per quanto riguarda la digitalizzazione della procedura di visto.

Procedure in corso

Sospensione dei visti. Il 18 ottobre 2023, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per modificare l'attuale meccanismo di sospensione dei visti, istituito dal regolamento (UE) 2018/1806. Attualmente l’UE ha un regime di esenzione dal visto con 60 Paesi terzi. La Commissione ha proposto di: ampliare i motivi della sospensione, includendo i Paesi non UE che non sono pienamente allineati con la politica dell’UE in materia di visti e i Paesi non UE esenti da visto che prevedono regimi di cittadinanza per investitori (i programmi di cittadinanza per investitori mirano ad attrarre investimenti concedendo agli investitori di Paesi terzi i diritti di cittadinanza del Paese interessato, a condizioni meno stringenti di quelle solitamente previste). Viene, inoltre, aumentata la durata della procedura ordinaria per dare più tempo alle azioni correttive ed è introdotta una nuova procedura d’urgenza. Sono rafforzati gli obblighi di monitoraggio e di rendicontazione della Commissione nei confronti di tutti i Paesi esenti da visto in cui vengono individuati problemi. La proposta è accompagnata dalla sesta relazione nell’ambito del meccanismo di sospensione dei visti, in cui sono esaminati il regime di esenzione dal visto dell’UE con Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Georgia, Moldavia e Ucraina, nonché con i Paesi del Pacifico e dei Caraibi esenti da visto che applicano regimi di cittadinanza degli investitori.

Immigrazione per lavoro. Il 15 novembre la Commissione ha presentato una proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un bacino di talenti dell’UE. La proposta istituisce una piattaforma online per sostenere l’abbinamento tra i posti vacanti, segnalati dai datori di lavoro stabiliti nell’Unione, e i profili delle persone di Paesi terzi in cerca di lavoro (soggiornanti al di fuori dell’Unione), comprese le persone bisognose di protezione internazionale che si trovano in Paesi terzi. Si tratta uno strumento a carattere volontario che offre un sostegno aggiuntivo agli Stati membri interessati, al fine di agevolare le assunzioni internazionali. Potranno, comunque, essere mantenuti eventuali strumenti già esistenti, eventualmente integrati con la nuova piattaforma. La piattaforma riguarderà offerte di lavoro scarsamente, mediamente e altamente qualificate.

Contrasto dell’immigrazione irregolare. Facendo seguito a quanto preannunciato dalla Presidente della Commissione europea in occasione del discorso sullo stato dell’Unione a settembre, con l’intento di rendere più efficace ed incisivo il quadro giuridico di contrasto al traffico di migranti, a novembre la Commissione ha presentato una proposta di direttiva che stabilisce regole minime per la prevenzione e il contrasto del favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali nell’Unione e che sostituisce la direttiva 2002/90/CE del Consiglio e la decisione quadro 2002/946/GAI del Consiglio e una proposta di regolamento sul rafforzamento della cooperazione di polizia nel settore della prevenzione e dell’accertamento del traffico di migranti e della tratta di esseri umani e delle relative indagini, e sul potenziamento del sostegno di Europol alla prevenzione e alla lotta contro tali reati, e che modifica il regolamento (UE) 2016/794.

Varie 

Piano d’azione per Lampedusa. A settembre la Commissione ha presentato un piano d’azione per Lampedusa in dieci punti. Tra le azioni, il piano si propone di accrescere i rimpatri, aumentare il supporto operativo all’Italia, fornito dall’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA) (anche per applicare procedure rapide di asilo e rimpatrio) e dalla Guardia di Frontiera e Costiera Europea (Frontex) (intensificando la sorveglianza delle frontiere in mare e la sorveglianza aerea ed esplorando le opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo), di rafforzare le iniziative di contrasto ai trafficanti e le campagne di sensibilizzazione e comunicazione per disincentivare le traversate del Mediterraneo. Il piano ribadisce, altresì, la volontà di attuare il Memorandum d’intesa UE-TU.

Piano d’azione per il Mediterraneo orientale. Ad ottobre la Commissione europea ha presentato un piano d’azione dell’UE per la rotta migratoria del Mediterraneo orientale. Si tratta dell'ultima componente di un programma volto a contrastare l’immigrazione irregolare nel Mediterraneo. Dalla fine del 2022, infatti, la Commissione ha avviato un processo di definizione di piani dedicati alle principali rotte migratorie. Nel novembre 2022, era stato presentato un piano d’azione sul Mediterraneo centrale, comprendente 20 misure articolate attorno a tre pilastri, indirizzate sia alla UE sia agli Stati membri. Sono, poi, seguite analoghe iniziative concernenti la rotta dei Balcani occidentali e del Mediterraneo occidentale e rotta atlantica. 

Reinsediamento e corridoi umanitari. In occasione del Global Refugee Forum svoltosi a Ginevra dal 13 al 15 dicembre, la Commissaria Johansson ha annunciato gli impegni di reinsediamento per il 2024-2025. L’impegno collettivo dell’UE da parte degli Stati membri annunciato oggi è di ulteriori 61.000 posti per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria per le persone che necessitano di protezione internazionale. Gli impegni comprendono anche l’impegno dell’UE a promuovere ulteriormente i percorsi complementari verso l’UE e i programmi di sponsorizzazione comunitaria, nonché il mantenimento dei finanziamenti per i meccanismi di transito di emergenza (ETM).

Sito realizzato con il contributo della Fondazione "Carlo Maria Verardi"

© 2017-2023 Diritto, Immigrazione e Cittadinanza. Tutti i diritti riservati. ISSN 1972-4799
via delle Pandette 35, 50127 Firenze

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.